Rieti, le cure tornano a casa del paziente

Medico
di Mario Bergamini
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 00:10

RIETI - Le cure tornano a casa del paziente. Come una volta, quando il medico condotto prima e poi quello di famiglia arrivavano - dopo una semplice e veloce telefonata - direttamente a casa per capire il problema, prescrivere la cura, fare una iniezione, se era necessario. Poi le cose sono progressivamente cambiate e non è stato più il dottore “maometto” ad andare alla montagna, ma il paziente “montagna” ad andare a trovare il dottore “maometto” al proprio laboratorio. Magari percorrendo anche decine e decine di chilometri. Una situazione non proprio agevole, soprattutto per i pazienti più anziani e per coloro che vivono nelle cosiddette aree interne. Paesi e paesini, come nel Reatino, distanti chilometri e chilometri dal primo presidio sanitario, popolati da una altissima percentuale di anziani e raggiungibili solo percorrendo strade spesso più simili a mulattiere che ad arterie di collegamento. 
Per ovviare a queste problematiche, più estese e grandi di quanto possa immaginare chi vive nel capoluogo, l’Asl di Rieti ha attivato la “rete delle cure infermieristiche”. Un pool di professionisti, in grado di arrivare direttamente a casa del paziente, tramite una semplice richiesta del medico curante o di un professionista ospedaliero. Ma di cosa si tratta nella pratica?
Di fatto di un nuovo modello di assistenza e cura del malato, in grado prendersi carico del paziente al proprio domicilio e formato da figure professionali come l’infermiere e l’ostetrica di comunità e ed equipe itineranti composte da infermieri, assistenti sociali, fisioterapisti, psicologhe e operatori socio sanitari. Il nuovo modello di cura e assistenza, tra i primi attivati nel Lazio, permette quindi ai cittadini, in particolare a quelli residenti nelle aree più complesse e distanti del territorio provinciale, di essere presi in cura da professionisti aziendali attraverso apposita richiesta da parte dei medici di medicina generale e degli specialisti della Asl (ospedale e pronto soccorso, ambulatori, Pua presso i Distretti). Le richieste di assistenza o presa in cura vengono poi inviate a una Centrale operativa infermieristica e ostetrica che, dopo aver analizzato e valutato i bisogni di assistenza, attiva la rete territoriale.
Questa “rete” è formata dagli infermieri di famiglia e di comunità che si occupano dell’assistenza personalizzata direttamente al domicilio del paziente o presso gli ambulatori di riferimento ed eseguono prestazioni infermieristiche semplici quali il supporto alla terapia, iniezioni intramuscolari anche di insulina, medicazioni semplici, controllo dei parametri vitali. Dalle ostetriche di comunità che si occupano di assistenza alla gravidanza fisiologica a domicilio e presso il consultorio di Rieti e offrono supporto al puerperio a domicilio, supporto relazione ed emotivo all’accudimento neonatale, assistenza presso l’ambulatorio dedicato all’allattamento, consulenze per la donna dallo screening alla menopausa. Ci sono inoltre le equipe itineranti formate da infermieri di comunità, assistenti sociali, fisioterapisti, psicologi e operatori socio sanitari: tali equipe sanitarie intervengono per soddisfare i bisogni assistenziali, sociali e psicologici sempre presso il domicilio del paziente.
E’ infine parte integrante della “rete delle cure infermieristiche e ostetriche” la degenza infermieristica: si tratta di una unità operativa con posti letto attivi presso il de Lellis di Rieti e la Casa della salute di Magliano Sabina. La degenza infermieristica è gestita da personale infermieristico che accoglie i pazienti non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza infermieristica continua nelle 24 ore. 
La struttura itinerante di cura è stata organizzata grazie a un progetto della Asl di Rieti guidata dal dg Marinella D’Innocenzo, con la collaborazione di Gaetano Micaloni, sindaco del Comune di Petrella Salto, capofila dell’area interna Monti Reatini e di alcuni sindaci delle aree interne, operatori sanitari e socio sanitari del territorio della provincia di Rieti. L’ampio coinvolgimento dei medici di medicina generale è inoltre al centro del Patto e per tale motivo, nelle prossime settimane, sono previsti ulteriori incontri tra Asl Rieti, sindaci e medici del Reatino.

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