«Sono accusato di abuso di ufficio - spiega - per aver reclutato collaboratori senza avviso pubblico. Il concorso in peculato mi viene contestato con Esterino Montino e l’ex amministratore delegato di Paese Sera, per avere, secondo l’accusa, impropriamente utilizzato fondi del Pd per promuovere sul quotidiano l’attività del gruppo. La corruzione, con l’ad di Paese Sera, mi viene invece attribuita perché mia figlia per un anno ha collaborato col quotidiano. Sono però tranquillo - aggiunge Perilli - e non vedo l’ora che il processo inizi per dimostrare come sono realmente andate le cose. Posso escludere che le contestazioni mosse nei mie confronti si riferiscano a soldi spesi per pranzi o sponsorizzare sagre di qualsiasi tipo».
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