RIETI - Belli i nuovi lavori di rifacimento delle carreggiate lungo via Kennedy a Rieti, all’uscita dall’ospedale de Lellis. Certo, un po’ di funzionalità in più non avrebbe affatto guastato, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione del marciapiede, che dal non esserci per nulla è passato all’esistere ma senza alcuna utilità per anziani e diversamente abili.
I rischi. A denunciare i disagi legati al nuovo intervento di ingegneria stradale è Eligio Patacchiola, nominato responsabile provinciale delle frazioni dal gruppo reatino della Lega. «Da ormai diversi mesi via Kennedy è stata sistemata grazie ad un’opera che ha coinvolto sia la pavimentazione che la divisione e la distribuzione degli spazi della carreggiata – spiega Patacchiola - Gli adeguamenti hanno prodotto complessivamente tre corsie: le due alle estremità riservate al senso di marcia delle auto e la terza, quella centrale, ai mezzi di soccorso e a quelli pubblici.
Inutilizzabile. A destare le maggiori perplessità è però la fruibilità del marciapiede realizzato sul lato destro di via Kennedy: da quando è stato realizzato, infatti, la ghiaia del fondo stradale è rimasta lì, senza essere ricoperta dal cemento necessario per completare l’opera. Il marciapiede appare poi privo di scivoli a favore dei diversamente abili e costringe persino allo slalom a causa dei pali della segnaletica installati proprio al centro della passeggiata, la cui realizzazione ha inglobato anche i lampioni dell’illuminazione pubblica, rendendo così ancora più complessa, in alcuni tratti, la sua percorrenza.
«Parallelo a via Kennedy è stato realizzato un marciapiede, per la cui pavimentazione è stata utilizzata la ghiaia - continua Patacchiola - Il nuovo passaggio pedonale è però spesso interrotto dalla segnaletica stradale e da ingressi a proprietà private, creando in questo modo scalini e dislivelli che non sono affrontabili da tutti, specialmente persone anziane e con difficoltà motorie. La strada è sprovvista di qualsiasi struttura in grado di garantire ai diversamente abili e a tutti coloro che deambulano con difficoltà di poter usufruire correttamente di tale marciapiede – conclude Patacchiola - Perciò le persone sono costrette a muoversi lungo la strada, rappresentando tuttavia in questo modo un rischio sia per loro stessi che per gli automobilisti»
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