Una vicenda scaturita in seguito all’ispezione condotta dai carabinieri del Nas sulle condizioni degli anziani ospiti dell’istituto comunale, al termine della quale erano stati individuati sei soggetti non autosufficienti, condizione, quest’ultima, in contrasto con la norma prevista da una legge regionale che vieta l’ingresso, nelle case di riposo come il Manni, a soggetti non in grado di badare a se stessi, per cui avrebbero dovuto essere trasferiti in una Rsa. Cosa, quest'ultima, resa difficile dalle lunghe liste di attesa.
Il Comune, perciò, non potendoli abbandonare, aveva continuato ad assisterli nel proprio istituto.
Durante l’istruttoria dibattimentale l’avvocato Stefano Marrocco, difensore della Scopigno, ha sostenuto come non spettasse alla funzionaria stabilire lo stato di autosufficienza degli ospiti (compito demandato ai medici), come pure ha ribadito la circostanza che gli anziani individuati dai Nas erano in buone condizioni nel momento in cui vennero accolti nella struttura di Campoloniano e, solo successivamente, il loro stato fisico era sfociato nella perdita dell’autosufficienza.
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