Il reatino Luigi Pennino nello staff della nazionale romena di canottaggio: «Esperienza unica»

Il reatino Luigi Pennino nello staff della nazionale romena di canottaggio: «Esperienza unica»
di Lorenzo Quirini
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Martedì 8 Febbraio 2022, 12:56

RIETI - Anche un reatino nello staff della Nazionale Rumena di canottaggio, una delle più forti al mondo nella disciplina. Si tratta di Luigi Pennino, classe 1995, da circa due anni impegnato come osteopata nel team della Romania, attualmente a Piediluco per gli allenamenti in vista delle competizioni internazionali di questa estate, essendo ancora ghiacciato il lago di Snagov dove la nazionale si allena solitamente. Pennino tira le somme dopo questi anni in una realtà importante e stimolante, durante i quali non ha mai perso l’entusiasmo nei confronti della sua attività.

Pennino, per un appassionato di sport come lei, avere a che fare con atleti pluripremiati deve essere qualcosa di straordinario…
«È un’esperienza unica. Nella nazionale in ritiro a Piediluco ci sono circa 50 atleti, che vanno dagli under 23 fino ai 30 anni. Tra questi 1 oro e 2 argenti alle olimpiadi di Tokyo: curarli nel mio ruolo di osteopata è per me una soddisfazione ed è anche altamente formativo».

Come svolge il suo lavoro? Saprebbe raccontarmi una giornata tipo durante il ritiro?
«Solitamente la mattina seguo gli atleti in barca e ne osservo i movimenti e la biomeccanica, cercando di individuare eventuali problemi. Dal pomeriggio fino a sera tratto i rematori cercando di agire sulla causa dei loro eventuali dolori e riportando possibilmente l’equilibrio nei loro movimenti».

Com’è il clima tra di voi? Riuscite a superare le barriere linguistiche?
«I ragazzi e le ragazze del team sono degli atleti fantastici e delle persone straordinarie. L’accoglienza nei miei confronti è stata totale, in quanto alla lingua (ride) cerchiamo di usare l’inglese o di andare a “intuito”; ad ogni modo riusciamo a comprenderci. Mi hanno fatto facilmente integrare e a fine allenamento spesso beviamo e mangiamo insieme, anche se il loro pasto in genere è il triplo del mio (ride): hanno una stazza ed una forza fuori dal comune».

Com’è entrato a contatto con questo mondo?
«È iniziato tutto durante il mio precedente corso in un’università abruzzese. Da allora ho cambiato ateneo, spostandomi a Malta, dove continuo attualmente gli studi e dove mi reco per sostenere gli esami, però non ho mai abbandonato il mio tirocinio con la Romania. È una grande occasione poter trattare atleti olimpionici a due passi da casa».  

Dove si vede una volta terminati gli studi per diventare osteopata a tutti gli effetti?
«In futuro mi piacerebbe aprire uno studio o insegnare nelle scuole e spero anche di riuscire a portare avanti il più possibile la mia esperienza nel mondo del canottaggio.

Mi dispiacerebbe molto dover lasciare Rieti: qui sono a casa e ho tutti i miei affetti da cui non voglio allontanarmi».

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