Rieti, Lega-maggioranza: slitta
a oggi il giorno del chiarimento
E intanto cresce rischio-decadenza
di alcuni consiglieri dopo ricorso al Tar

Consiglio comunale
di Alessandra Lancia
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Sabato 22 Settembre 2018, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 14:06
RIETI - Verifica Lega-maggioranza, è slittato ad oggi il chiarimento tra il senatore Umberto Fusco e il sindaco Antonio Cicchetti, dopo il nuovo scontro di giovedì in Consiglio comunale sul caso delle indennità gonfiate degli amministratori non ancora restituite. Il gruppo della Lega - seppur assente - aveva posto il problema della incompatibilità di quei consiglieri ancora in carica, ma non in regola con i pagamenti (Saletti e Sanesi del centrodestra, Petrangeli, Ubertini, Mezzetti e Ludovisi del centrosinistra), chiedendo all’amministrazione provvedimenti conseguenti.

LA RICHIESTA
Saletti aveva allora posto un problema politico con la Lega, chiedendo la verifica della maggioranza. Cicchetti a sua volta aveva accusato la Lega di fuggire dal confronto interno e di «intelligenza col nemico», rimarcando la «liason col centrosinistra» su una possibile, imminente crisi in Comune, chiamando il senatore Fusco a un chiarimento. Chiarimento slittato ad oggi, ma intanto la guerra della Lega sulle indennità non restituite continua e stavolta investe frontalmente il centrosinistra. «Col ricorso al Tar contro il Comune da parte dei consiglieri comunali Petrangeli, Ludovisi, Ubertini e Mezzetti contro la restituzione delle indennità percepite (la notizia era ieri sul Messaggero) l’incompatibilità dell’ex sindaco e degli ex assessori può dirsi determinata in base all’articolo 63, comma 1, lettera 4 del Tuel», scrivono in una nota i consiglieri Sebastiani, Domeniconi e Boncompagni. Di qui la richiesta di convocazione «di un consiglio comunale urgente per avviare la procedura di decadenza, considerato che i consiglieri sono in lite con l’amministrazione di cui fanno parte». Una doppia mossa, quella del gruppo, che ufficialmente vuole rimarcare «il pieno rispetto della legalità e la condivisione degli impegni con la maggioranza», ma in realtà suona come un doppio messaggio al sindaco. Della serie «non c’è alcuna liason col centro sinistra. Piuttosto convocassero quanto prima un nuovo consiglio comunale sulle incompatibilità e vediamo chi davvero ha liason con chi». Dunque lo scontro continua anche se la vicenda delle indennità gonfiate ha ormai imboccato la pista del Tar e si gioca sul filo delle parole. «Il credito che nella delibera di giunta di marzo e poi nella determina della dirigente di giugno è definito certo, liquido ed esigibile e poi a luglio, in una nota della stessa dirigente, non lo è più viste le controversie sorte in corso d’opera», dice Ubertini. Ma per lui, come per gli altri tre consiglieri comunali del centrosinistra, a questo punto, l’incompatibilità potrebbe scattare non più solo per non aver ancora pagato il conto ma per aver fatto ricorso al Tar.

LE SCELTE
Non sono i soli, comunque: hanno fatto lo stesso con loro gli ex amministratori Marroni, Pariboni, Giuli, Di Fazio, Di Paolo e Cecilia. E, dall’altra parte della barricata, Emili, Perelli, Diana, Costini, Fabbro e Nobili. Restano nel limbo Formichetti, Sanesi e Saletti, avendo preso tempo con una richiesta di rateizzazione del dovuto. Mentre sembra non abbiano proprio ricevuto richieste di riavere indietro nulla gli ex assessori al Bilancio Degni e Bigliocchi. Gli unici al momento in pari con il Comune sono Boncompagni, Massimi e Marianantoni.
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