Rieti, sedicenne morì annegata
nelle acque del lago del Salto
per il giudice non ci sono colpevoli

Rieti, sedicenne morì annegata nelle acque del lago del Salto per il giudice non ci sono colpevoli
di Massimo Cavoli
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Sabato 9 Giugno 2018, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 13:39
RIETI - Non ci sono responsabili per la morte di Rosa, la ragazzina romana annegata nelle acque del lago Salto, a Borgo San Pietro, il 16 agosto 2011, dove si era tuffata dal pontile di uno stabilimento per fare il bagno.

L’unica imputata, l’amministratrice della società «Spiaggia dei Pioppi srl», Adalgisa Adriani, 59 anni, rinviata a giudizio con l’accusa di non aver garantito la sicurezza dei bagnanti con la presenza di bagnini (ai clienti veniva fornito solo un giubbotto di salvataggio) e omettendo di collocare i cartelli che avvertissero dei pericoli derivanti dalla balneazione non assistita, è stata assolta dal giudice monocratico, come richiesto anche dal pm onorario Morandi e dalla difesa (avvocato Tiraboschi di Roma, il cui consulente, in contrasto con quello della procura, ha escluso l’annegamento e sostenuto la morte per arresto cardiaco, in grado di vanificare anche l’intervento di un bagnino), perché il fatto non sussiste, secondo il comma dell’insufficienza di prove.

Condanna che, invece, era stata sollecitata dall’avvocato di parte civile Quirino Grillo, legale dell’avvocata Ilaria Sebastiani, curatrice speciale delle due sorelline di Rosa, ma per conoscere le motivazioni della sentenza sarà necessario attendere novanta giorni. Assoluzione che segue il proscioglimento dei genitori, deciso dal gip, indagati per omicidio colposo dalla procura per non aver vigilato sulla figlia quattordicenne impedendole di tuffarsi dopo aver mangiato. Il medico legale, però, aveva escluso un nesso di causalità tra malore e pranzo, mentre l’istruttoria, in base alle testimonianze, aveva portato ad accertare che la ragazzina non aveva consumato il pollo con i peperoni come sostenuto dalla procura.

All’esito del deposito delle motivazioni, spiega l’avvocato Luca Pizzoli, difensore dei genitori, sarà valutata un’azione civile perché il processo, al di là dell’assoluzione dell’unica imputata, non ha contribuito a fare chiarezza sul ruolo di Provincia, Comune di Petrella Salto e Comunità montana competenti a firmare le autorizzazioni, comprese le concessioni rilasciate alla Spiaggia dei Pioppi.
 
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