RIETI - È stata la storia delle lenzuola esposte in modo plateale da un condomino di un edificio di via della Verdura, per protestare contro gli schiamazzi provocati dai clienti di un pub affacciato sul fiume, con veranda e tavoli, accompagnata da polemiche politiche arrivate a interessare l’ex giunta comunale a guida Petrangeli, e da un temporaneo sequestro dei locali da parte dell’Asl perché non era stato adeguato alla normativa il bagno per soggetti disabili. Vicenda approdata pure alla Regione, con l’interrogazione presentata da un esponente del Movimento 5 Stelle, pronto a chiedere la revoca della concessione amministrativa rilasciata al John Silver, evocando rischi idrogeologici derivanti da un’eventuale esondazione del Velino. Ma è stata, soprattutto, la guerra tra il gestore del locale e un inquilino che abita al piano superiore, promossa a caso cittadino, e per questo diventata divisiva tra chi difendeva il John Silver e chi tifava per il condomino, a causa dei lamentati rumori che impedivano agli altri proprietari di riposare la notte.
Le tappe
Lo scontro, dopo l’apparente quiete seguita alla chiusura della veranda, non si è però mai fermato e si è concluso con una sentenza emessa dal giudice monocratico che ha condannato il titolare del locale per disturbo della quiete pubblica, epilogo delle diverse querele (riunificate in un unico procedimento, insieme alle opposizioni ai decreti di condanna penale emessi dal giudice nei confronti del titolare del locale Giorgio Giannecchini) presentate dall’avvocato Carlo Chiattelli per conto del geologo Riccardo Menotti, l’inquilino del piano superiore.