Rieti, invalido totale ma gli negano l'accompagno

Bombola di ossigeno
di Emanuele Faraone
3 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Febbraio 2022, 00:10

RIETI - Gli viene riconosciuta un’invalidità del 100 per cento essendo dipendente da una bombola di ossigeno h24 e impossibilitato ad espletare, da solo, anche minime azioni quotidiane, ma gli viene negato l’accompagno. E’ l’amara vicenda di un anziano pensionato, l’82enne reatino Pierino Mancini che, con l’aggravarsi delle proprie condizioni di salute, da oltre un anno vive grazie all’ossigeno. Anche per la Commissione medica preposta all’accertamento dell’invalidità civile la sua condizione è di assoluta e massima gravità ma gli nega poi ciò di cui avrebbe bisogno. Ben 37 anni passati alla Supertessile di Rieti (poi Viscosa, Nuova Rayon e infine BembergCell) quando il decreto 81 del 2008 su tutela della salute e sicurezza sul lavoro era utopia, rimanendo così esposto per anni ad esalazioni chimiche nocive le cui conseguenze lo hanno portato, oltre 10 anni fa, ad un’operazione ai polmoni con l’asportazione del lobo medio del polmone destro (lobectomia polmonare per bronchiectasie). Da qualche anno però le conseguenze di quell’intervento chirurgico hanno prodotto un ulteriore aggravamento delle sue condizioni di salute con gravi disfunzioni respiratorie, affanno pesante e insufficienza polmonare cronica. 
Patologie che hanno reso necessaria una costante dipendenza da una bombola di ossigeno: sia a riposo che nel corso di piccole azioni quotidiane come spostarsi in casa, andare in bagno o farsi la barba per le quali, tra l’altro, necessita sempre di essere accompagnato e supportato da qualcuno che lo assista andando subito in affanno e in difficoltà. A causa delle severe e gravi criticità la moglie del pensionato ha presentato una richiesta dell’indennità di accompagnamento, ma l’esito del verdetto della Commissione medica ha lasciato amarezza e delusione quando - nero su bianco – è stato riconosciuto uno status di invalido grave pari al 100 per cento senza però la concessione dell’indispensabile ausilio dell’accompagno. Invalido sì ma, senza accompagno. Una vicenda che però non si è conclusa con l’atto della Commissione medica: la moglie dell’82enne è pronta al ricorso contro quella che ritiene sia «una palese ingiustizia». 
«Mio padre ha lavorato e respirato esalazioni nocive - ha commentato il figlio Gianluca - ora non può neanche spostarsi autonomamente. Mi domando a chi venga concesso l’accompagno. Vero è che in passato ci sono state truffe ma ora non devono pagarne le conseguenze le persone che realmente ne hanno bisogno. negandogli così un diritto. Mi domando quali siano i criteri selettivi». «Faremo ricorso all’autorità preposta - ha commentato la moglie Pierina - mi sento intanto di ringraziare pubblicamente la Federazione nazionale pensionati italiani di Rieti per il supporto umano e l’assistenza fornita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA