«Gli attrattori ci sono, da potenziare nell’ottica dello sviluppo di progetti omogenei e duraturi - ha dichiarato Carbone - Consiglierei, inoltre, un confronto più approfondito con altre esperienze simili già consolidate, una su tutte il Cammino di Santiago”. Il ricercatore argentino è rimasto impressionato dalla bellezza della Città di Rieti definita “signorile, pulita, tranquilla e vivibile». Positivo anche l’impatto avuto dall’infiorata di Sant’Antonio. «L’infiorata di Porta d'Arce – ha aggiunto - dovrebbe stimolare anche altri quartieri ad utilizzare criteri e materiali tipici delle tradizionali infiorate».
«La visita di Carbone è stata, per il movimento, linfa vitale – ha dichiarato il Presidente di InfiorItalia, Andrea Melilli – In questi giorni abbiamo organizzato molti momenti di riflessione sulle nostre tradizioni: convegni, seminari, meeting, ricerche che hanno evidenziato le varie sfumature di quest'arte devozionale. Un'esperienza molto positiva da ripetere e potenziare».
«Per la Città di Rieti la visita di Carbone è stata decisamente positiva - dichiara il Presidente dell’Associazione Porta d’Arce, Valentino Iacobucci - Attraverso i suoi contatti, frutto anche degli studi sulle infiorate e le decorazioni artistiche, Carbone rappresenterà un veicolo di diffusione e promozione del nostro territorio e delle nostre tradizioni. Siamo certi che il rapporto con Carbone proseguirà anche in futuro, considerando che il nostro territorio ospiterà altri eventi importanti nel settore, a partire dalla nuova edizione della biennale Chiese in Fiore in programma nel 2020, per la quale auspichiamo il sostegno di tutti gli attori interessati allo sviluppo e alla promozione del territorio».
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