RIETI - La sentenza del tribunale è arrivata quasi sei anni dopo l’incidente, in cui il 28 ottobre 2015 perse la vita un’automobilista romana, e ha ribaltato le conclusioni raggiunte dalla procura nei confronti di Ugo Mancini, ex sindaco di Montenero Sabino (all’epoca del sinistro ancora in carica), al volante della seconda auto che si scontrò con quella della vittima, rinviato a giudizio per omicidio colposo. Il giudice monocratico, Carlo Sabatini, non ha ravvisato nella condotta di Mancini gli elementi della colpa e dell’imprudenza, tesi sostenuta dagli avvocati difensori Cristian Baiocchi e Marcello Di Stante, secondo i quali l’incidente si verificò per altre cause, diverse da quelle indicate al termine delle indagini, e lo ha assolto «perché il fatto non costituisce reato», nonostante la condanna a un anno e otto mesi sollecitata dal pubblico ministero Luana Bennetti. Richiesta sostenuta anche dalla difesa delle otto parti civili (la madre, i fratelli e i nipoti dell’automobilista deceduta), assistite dall’avvocato Riziero Angeletti.
La vicenda
Tra novanta giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza, giunta al termine di un lungo dibattimento, durato diverse udienze, anche a causa dei rinvii causati dall’emergenza Covid, nel corso del quale i consulenti delle parti hanno raggiunto conclusioni diametralmente opposte nel ricostruire la dinamica dello scontro tra l’Audi 3 di Mancini e la piccola Citroen Saxo guidata da Lidia Fofi, una cinquantenne che lavorava per la cooperativa Il Quadrifoglio, avvenuto all’altezza del chilometro 60 della via Salaria per Roma. È un tratto caratterizzato da una serie di doppie curve, che in passato ha fatto registrare molti incidenti, uno dei quali costato la vita a due carabinieri della stazione di Poggio San Lorenzo, e un altro a cinque persone che viaggiavano su due auto scontratesi frontalmente.