Scontro mortale sulla Salaria nel 2015, assoluzione per l’ex sindaco

L'incidente del 2015
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Sabato 12 Giugno 2021, 00:10

RIETI - La sentenza del tribunale è arrivata quasi sei anni dopo l’incidente, in cui il 28 ottobre 2015 perse la vita un’automobilista romana, e ha ribaltato le conclusioni raggiunte dalla procura nei confronti di Ugo Mancini, ex sindaco di Montenero Sabino (all’epoca del sinistro ancora in carica), al volante della seconda auto che si scontrò con quella della vittima, rinviato a giudizio per omicidio colposo. Il giudice monocratico, Carlo Sabatini, non ha ravvisato nella condotta di Mancini gli elementi della colpa e dell’imprudenza, tesi sostenuta dagli avvocati difensori Cristian Baiocchi e Marcello Di Stante, secondo i quali l’incidente si verificò per altre cause, diverse da quelle indicate al termine delle indagini, e lo ha assolto «perché il fatto non costituisce reato», nonostante la condanna a un anno e otto mesi sollecitata dal pubblico ministero Luana Bennetti. Richiesta sostenuta anche dalla difesa delle otto parti civili (la madre, i fratelli e i nipoti dell’automobilista deceduta), assistite dall’avvocato Riziero Angeletti.

La vicenda
Tra novanta giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza, giunta al termine di un lungo dibattimento, durato diverse udienze, anche a causa dei rinvii causati dall’emergenza Covid, nel corso del quale i consulenti delle parti hanno raggiunto conclusioni diametralmente opposte nel ricostruire la dinamica dello scontro tra l’Audi 3 di Mancini e la piccola Citroen Saxo guidata da Lidia Fofi, una cinquantenne che lavorava per la cooperativa Il Quadrifoglio, avvenuto all’altezza del chilometro 60 della via Salaria per Roma. È un tratto caratterizzato da una serie di doppie curve, che in passato ha fatto registrare molti incidenti, uno dei quali costato la vita a due carabinieri della stazione di Poggio San Lorenzo, e un altro a cinque persone che viaggiavano su due auto scontratesi frontalmente.

L’impatto tra Fofi e Mancini avvenne proprio al chilometro 59+900 e, secondo i rilievi effettuati dai carabinieri nonché sulla base delle conclusioni raggiunte dal consulente tecnico della procura, Alessandro Boncompagni, l’ex sindaco viaggiava a 94 chilometri orari, una velocità superiore al limite di 70 chilometri consentito dalla segnaletica, visualizzata da cartelli di pericolo per fondo stradale sdrucciolevole e curve pericolose. È uno degli elementi che determinarono il rinvio a giudizio, perché, secondo la procura, l’eccessiva velocità non consentì all’imputato di effettuare manovre diverse nel momento in cui l’Audi e la Saxo si scontrarono quasi frontalmente al centro della carreggiata, in corrispondenza del margine sinistro della corsia percorsa da Mancini, dove finì in parte l’auto della signora. Impatto violento, avvenuto mentre stava cadendo una forte pioggia, tanto che Fofi fu sbalzata fuori dell’abitacolo riportando gravissime lesioni per le quali fu trasportata al Gemelli di Roma, dove però morì il giorno successivo.

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