A sostenerlo, nella perizia dinamica disposta a integrazione delle indagini, depositata nell’udienza preliminare dove il 39enne E.P. (difeso dall’avvocato Italo Carotti) deve rispondere del duplice omicidio stradale, è stato il consulente nominato dal giudice. L’ingegner Pinchera ha precisato che la Kawasaki di Di Flavio viaggiava a 65 chilometri, 15 in più del consentito, attribuendo un grado di concorso di colpa anche al centauro deceduto.
Alla decisione di disporre l’esame il gip era giunto per l’evidente contrasto tra i risultati delle due diverse consulenze, quella d’ufficio (velocità superiore a 70 chilometri) e quella delle parti offese (assistite dagli avvocati Emanuele Chiarinelli ed Egidio Sabetta), che ritiene come la moto di Di Sacco procedesse a velocità inferiore e, comunque, non determinante nella causazione del sinistro.
L’udienza è stata rinviata al 16 maggio per ascoltare il medico legale. Procura e gip hanno già respinto due volte le richieste di patteggiamento (la prima a un anno e otto mesi, la seconda a due anni) presentate dall’imputato.
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