Rieti, il piano immigrati non decolla
nessun Comune reatino li vuole
vertice in Prefettura

Rieti, il piano immigrati non decolla nessun Comune reatino li vuole vertice in Prefettura
di Alessandra Lancia
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Venerdì 27 Ottobre 2017, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 13:13
RIETI - Richiedenti asilo? Non nel mio Comune. Nessun ente del Reatino ha risposto al piano di riparto dei migranti sul territorio promosso da ministero dell’Interno e Anci, che prevedeva la possibilità di ospitare fino a 2,5 migranti ogni mille abitanti. E’ uno dei dati diffusi dal prefetto Valter Crudo ieri mattina durante l’incontro del consiglio territoriale per l’Immigrazione, che ha rivisto dopo più di due anni riuniti a Palazzo Vincentini tutti (o quasi) gli attori del territorio impegnati sul campo.

Una riunione che arriva a un mese dalle tensioni tra residenti e giovani stranieri che hanno avuto il loro epicentro nel quartiere San Francesco e con le cronache che quasi ogni giorno raccontano di immigrati denunciati o arrestati per spaccio e altri reati. Sul tavolo della Prefettura non solo i dati locali del fenomeno, ma anche il Piano nazionale integrazione varato a settembre dal ministero dell’Interno con le linee guida per cooperative e comuni impegnati nell’accoglienza.

L’INTEGRAZIONE
Accoglienza finalizzata all’integrazione, con tutto quello che comporta in ordine a temi come la formazione linguistica, l’accesso all’istruzione, l’inserimento lavorativo, l’assistenza sanitaria, alloggio e ricongiungimento familiare. Un Piano tutto da studiare e soprattutto da calare su un territorio dove il peso principale dell’accoglienza ricade sulle spalle delle cooperative responsabili dei Centri di accoglienza straordinaria (che rispondono alla Prefettura) e in misura minore sui Comuni che hanno aderito alla rete Sprar, tra cui quello di Rieti.

Si è perciò convenuto di creare un gruppo di lavoro sulle singole tematiche così da arrivare a proposte concrete di intervento nei singoli ambiti. E questo in un contesto - quello cittadino - dove la convivenza tra residenti e migranti sta diventando un problema, nei singoli condomini come nei quartieri. Per questo da settimane è in corso una sorta di esodo strisciante dal centro e anche dalla città verso la periferia o altri paesi del montepiano, nel tentativo di allentare la tensione nel capoluogo.

I CONTRATTI DI AFFITTO
Altro aspetto da monitorare, la salute: i nuovi arrivati sono per lo più giovanissimi, e perciò si pone il problema delle malattie sessualmente trasmissibili. Si è valutata la necessità di promuovere l’uso di profilattici e presidi a tutela della salute delle giovani donne. Da seguire con attenzione anche le dinamiche legate agli alloggi: il contratto d’affitto è infatti una delle condizioni richieste per rinnovare il permesso di soggiorno e c’è il rischio che su questo si inneschino traffici di contratti falsi.

Decisiva poi la questione della formazione: non seguire i corsi di educazione può essere causa di richiami formali del richiedente asilo fino all’espulsione. L’assessore ai Servizi sociali, Giovanna Palomba, presente per il Comune di Rieti, ha richiamato l’attenzione sui minori non accompagnati, affidati al comune ben oltre il numero di quelli del progetto Sprar, con tutte le difficoltà del caso. Tante le questioni aperte, come si vede: e il prefetto ha riaggiornato il consiglio al 15 novembre.
 
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