Trentacinque anni fa la tragedia
dell'Heysel: Rieti pianse
la morte di Gianni Mastroiaco

Gianni Mastroiaco
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Venerdì 29 Maggio 2020, 12:55
RIETI - Trentacinque anni fa la tragedia dell'Heysel. Il reatino Gianni Mastroiaco, originario di Casette, fu tra le 39 vittime di quella terribile serata. Gianni perse la vita a venti anni, colpevole solo di esser presente sugli spalti del settore Z di quel maledetto stadio in occasione di Juventus-Liverpool di Coppa Campioni. 

La storia
All’epoca ventenne, Gianni era geometra, giocava a calcio in difesa e lavorava col papà. Soprannominato Zoff dagli amici, era innamorato della Juventus e solo poco prima dell’Heysel era stato a Torino per un’altra gara di Coppa dei Campioni. Per il Belgio rimediò un biglietto - non senza problemi per l’espatrio - grazie al club bianconero “Due Stelle” di Terni e partì. Il biglietto era per quello stramaledetto settore Z. Gianni non fece più ritorno a casa, lasciando mamma Santa, papà Raniero ed il fratello Claudio. Gianni fu vittima della follia e della disorganizzazione, in quella partita in cui all’inizio neanche chi era allo stadio capì molto, in quella partita in cui la (poca) polizia belga manganellava anche chi voleva mettersi in salvo portandosi sul campo di gioco. Tutto mentre chi era a casa in Italia e a Rieti guardava quanto accadeva al Tg1, su Rai Due e ascoltava Bruno Pizzul optare per una cronaca «in tono il più neutro [...] impersonale [...] e asettico possibile» considerato quanto accadeva. Quella partita si giocò e la coppa fu della Juve. Si festeggiò anche, sintomo della più totale incomprensione dei fatti avvenuti sugli spalti. «Gianni era partito con un pullman - ricordò a Il Messaggero la signora Santa, in occasione del venticinquennale - organizzato dallo Juventus club di Terni. C'erano anche altri ragazzi di Rieti. All'inizio non ci rendemmo conto di quello che era successo. Non ci chiamò nessuno. Come abbiamo saputo della morte di Gianni? Il papà andando al lavoro la mattina dopo sentì il suo nome alla radio».

Le vittime
Le trentanove vittime dell’Heysel pesano come un macigno sulla storia del calcio europeo. Trentadue italiani, quattro belgi, due francesi ed un irlandese: un bollettino di guerra per quella che doveva essere solo una finale della Coppa Campioni. Questi i nomi delle vittime, tra cui il reatino Gianni Mastroiaco (tra parentesi gli anni). Rocco Acerra (28), Bruno Balli (50), Alfons Bos (35), Giancarlo Bruschera (35), Andrea Casula (11), Giovanni Casula (44), Nino Cerullo (24), Willy Chielens (41), Giuseppina Conti (17), Dirk Daeneckx (38), Dionisio Fabbro (51), Jaques François (45), Eugenio Gagliano (35), Francesco Galli (25), Giancarlo Gonelli (20), Alberto Guarini (21), Giovacchino Landini (50), Roberto Lorentini (31), Barbara Lusci (58), Franco Martelli (22), Loris Messore (28), Gianni Mastroiaco (20), Sergio Mazzino (38), Luciano Rocco Papaluca (38), Luigi Pidone (31), Benito Pistolato (50), Patrick Radcliffe (38), Domenico Ragazzi (44), Antonio Ragnanese (29), Claude Robert, Mario Ronchi (43), Domenico Russo (28), Tarcisio Salvi (49), Gianfranco Sarto (47), Amedeo Giuseppe Spolaore (55), Mario Spanu (41), Tarcisio Venturin (23), Jean Michel Walla (32), Claudio Zavaroni (28).
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