Rieti, Fondazione Varrone: nuovi soci
ma anche due esclusioni eccellenti

Il presidente Valentini
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Domenica 15 Maggio 2016, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 14:01
RIETI - Fondazione Varrone, al «gran ballo» dell’assemblea dei soci (non) c’è posto per tutti: mercoledì sera, alla prova, invero un po’ volgare, del voto, sono passati in 11 ma c’è chi è rimasto fuori dalla porta di Palazzo Potenziani, la «cupola» della città per i cultori di cose di potere.

A fare il loro ingresso chef stellati - Maurizio Serva - e artisti - l’attore e regista Paolo Fosso - le dirigenti scolastiche Maria Rita Pitoni, Stefania Santarelli, Ileana Tozzi, il presidente dell’Ordine dei Geometri Carlo Papi, Felice Marchioni (immobiliarista), il presidente di Unindustria Rieti Gianfranco Castelli, la professoressa Licia Alonzi, l’ingegner Maurizio Colantoni, già consigliere comunale di Forza Italia, l’avvocato Italo Carotti (anche lui un fugace passato di consigliere comunale Pd). Per la Tozzi e Carotti jr una tradizione di famiglia che continua, considerato i ruoli di primo piano svolti in passato da Alido Tozzi e Pietro Carotti (che risultano ancora soci), per altri un’altra presidenza da mettere nel palmares, come per la Carnicelli e per Colantoni, per altri ancora (come Castelli) la possibilità di schierare Unindustria dove già presidiavano saldamente le posizioni Federlazio e Confcommercio.

Con i nuovi undici soci - se l’elenco che compare sul sito è aggiornato - l’assemblea presieduta da Luigi Trinchi sale a 54, ma si può salire fino a 100. Essere socio della Fondazione non è solo una medaglietta da aggiungere magari a quella del Rotary o del Lions, benché i poteri dell’assemblea siano minimi. Ma per la Rieti che conta esserci è meglio che non esserci, non fosse altro perché lì si vota per la metà dei consiglieri di indirizzo. E per arrivare almeno a bussare alla porta bisogna «aver dato personali contributi di rilievo nel mondo imprenditoriale, della professione, del lavoro e della cultura» ed essere presentati da almeno un sesto dei soci.

Poi però serve il voto favorevole dei due terzi dei soci in carica: ed è sul voto che sono caduti il medico Enrico Zepponi e l’ingegner Carmine Rinaldi. Che una cosa in comune, fino a una settimana fa, ce l’avevano: erano entrambi consiglieri comunali a Rieti. Forse, certe porte non sono più girevoli come un tempo.
 
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