Rieti, il Festival del giallo chiude
con un bilancio positivo

L'incontro con Fabrizio Peronaci
di Giacomo Cavoli
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Domenica 14 Maggio 2017, 19:14

RIETI - L'ultimo panel di domenica mattina, a base di "Diritto di cronaca, l’informazione dalla carta stampata al web”, chiude la prima edizione di "Giallo al centro". A Palazzo di Città, in sala consiliare, tra Fabrizio Peronaci (Corriere della Sera), Antonella Beccaria (creatrice del blog Xaaraan) e il giornalista e scrittore Luigi Carletti (suo il recente  "Agente Kasper", edito da Mondadori), moderati da Paolo Reale, si discute di digital divide in salsa italiana, delle non proprio labili differenze tra giornalismo e comunicazione, di liquidità culturale e legittimazione dell'informazione ai tempi di Internet e della generazione dei Millenial.

Da venerdì a domenica, tre giornate di incontri e dibattiti con scrittori, giornalisti ed esperti di settore (e workshop di fumetto giallo all'istituto d'arte Calcagnadoro, guidati dai consigli di Luca Ralli, disegnatore per tanti dei racconti di Stefano Benni, e dallo scrittore Niccolo’ Pugliese, coordinati da Moreno Colasanti e Francesco Leonardi), la benedizione di Paolo Roversi, fondatore e direttore della rassegna dedicata al giallo e al noir NebbiaGialla Suzzara Noir Festival che, dal 2007, si svolge ogni primo week-end di febbraio a Suzzara e fra i più importanti del panorama italiano ("Il primo anno è il più difficile, perché non si sa cosa accadrà dopo. E' l'anno delle incertezze e dei dubbi, ma qui a Rieti le premesse ci sono tutte. Gli auguro un cammino lungo: se avranno costanza, saranno in grado di continuare"), colmando così l'assenza di un festival letterario reatino grazie ai generi del giallo e del noir, nicchia ormai fuori dai luoghi comuni, in crescita da quasi un quindicennio.
 

I PANEL E IL PREMIO LETTERARIO

Ad appassionare il pubblico, alla biblioteca Paroniana, sono stati il convegno "Città a mano armata - Le indagini segrete sui casi più scottanti della storia criminale italiana" (con il giornalista Massimo Lugli, Antonio Del Greco, sezione Omicidi della squadra mobile di Roma e Vito Bruschini, con il suo libro  “La verità sul caso Orlandi”), la giornalista d'inchiesta Simona Zecchi e il suo libro “Pasolini, massacro di un poeta”, l'analisi tecnico-scientifica de "La scena del crimine” (con Gianfrancesco Coppo, direttore responsabile di Scena Criminis, la criminologa Cristina Casella, il consulente esperto in telecomunicazioni e informatica forense Paolo Reale e Luigi Cipolloni, medico legale, consulente presso la Procura della Repubblica, coordinati dal presidente del Rotary Club Rieti, Attilio Ferri.

Affollata la sala soprattutto per l'accurata ricostruzione, secondo le versioni del giornalisti Paolo Cucchiarelli e del perito balistico Gianluca Bordini - introdotti dal giornalista reatino Fabrizio Colarieti - della dinamica dell'omicidio di Aldo Moro, minuziosamente analizzata da Cucchiarelli nel suo libro "Morte di un presidente".

Alla libreria Gulliver di via Roma, invece, l'incontro di Pulixi con gli scrittori Gianluca Morozzi, Maria Silvia Avanzato, Francesca Bertuzzi, Luca Poldelmengo e il reatino Paolo Rotilio e quello del giornalista reatino Umberto Leoncini, coordinatore tra Pulixi, Giovanni Ricciardi, Pasquale Ruju, Massimo Torre e Paolo Roversi.

Nella serata di sabato, la consegna del Premio letterario Giallo al Centro al napoletano Ariase Barretta e il suo "H dalle sette piaghe" (Meridiano Zero), noir in gara insieme agli altre finalisti de "Il buio nel cuore" (Silvia Bertozzi, edizioni Fernandel), "Io sono Kurt" (Paolo Restuccia, Fazi Editore) e "La copia infedele" (Stefano Trinchero, 66thand2nd).

A presiedere la giuria del Premio, il presidente del Festival Piergiorgio Pulixi, due docenti e un libraio reatini, che hanno assegnato il riconoscimento a Barretta, con la motivazione di un  "una scrittura impeccabile dal punto di vista formale, in grado di andare oltre i confini del genere noir grazie ad una narrazione molto intimista, raccontando la solitudine dei giorni nostri e cosa significa vivere sulla propria pelle l'abbandono e il disamore". "Come scrittore vivo spesso i festival - ha commentato Barretta - ma, da ciò che vedo, a Rieti sono stati in grado di prendere subito il via grazie alla qualità degli incontri proposti e ai nomi degli autori che hanno partecipato".
 

"AUTORI STRANIERI PER LA PROSSIMA EDIZIONE"

A tenere a battesimo la prima edizione di "Giallo al Centro", Piergiorgio Pulixi, classe 1982, firma di punta del panorama giallo e noir italiano, membro del collettivo Mama Sabot creato da Massimo Carlotto e autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo. "Abbiamo avuto risposta positiva, sia da parte del pubblico che delle scuole reatine coinvolte - il saluto alla prima edizione del festival da parte di Pulixi - Il bilancio è positivo, ed è ciò di cui Rieti ha bisogno: ricostruire e aggregare attraverso la cultura e la condivisione, provando a superare il brutto periodo che la città ha soprattutto vissuto e vive dal dopo sisma. La caratterizzazione trasversale del festival di Rieti, tra fumetto e letteratura, è rara in un panorama italiano saturato da rassegne votate esclusivamente alla lettura o al fumetto, senza vie di mezzo - continua Pulixi - Noi, invece, cerchiamo l'equilibrio e speriamo che il festival di Rieti, in questo senso, possa divenire un appuntamento fisso, grazie anche al supporto e alla commistione con il mondo della scuola, che già da questa prima edizione si è dimostrato molto forte. E dopo i nomi nazionali di questa prima edizione, per il festival del prossimo anno cercheremo la partecipazione degli autori stranieri".

"La spontaneità con la quale in tanti hanno preso parte a questa prima edizione del festival è un segnale positivo - il commento dell'assessore alla Cultura, Anna Maria Massini - E' la dimostrazione che, quando la città si mette in gioco, può ottenere risultati positivi. A Rieti, o ci si orienta verso la competenza, o si è destinati alla retrocessione".

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