Passo Corese, via Servilia lotta dei residenti al caos notturno

Via Servilia (foto d'Archivio)
di Raffaella Di Claudio
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Martedì 9 Agosto 2022, 14:57

RIETI - Schiamazzi fino a tarda notte sotto i condominii di via Servilia, a Passo Corese. «Non ce la facciamo più», commentano ormai esasperati i residenti che, in maniera ciclica, denunciano situazioni di degrado, rumori che si protraggono fino all’alba e rendono loro la vita impossibile. L’estate, in quello che in più occasioni è stato rinominato il quadrante della movida coresina, è sempre più invivibile. Per questa ragione, alcuni di loro, dopo aver richiamato più volte l’attenzione delle forze dell’ordine - dai palazzi di via Servilia, ogni estate, partono decine e decine di chiamate al numero di emergenza 112 - hanno deciso di rivolgersi a Il Messaggero, reiterando la propria richiesta di intervento alle istituzioni.

Lo scenario. I disagi sono legati alla presenza nelle vicinanze degli edifici residenziali di bar e locali notturni che, senza limiti di orario, proseguono l’attività anche oltre la mezzanotte. Con tutto ciò che ne consegue, ovvero: assembramenti di giovani sotto le finestre delle abitazioni, immondizia e bottiglie vuote abbandonate sotto i palazzi, musica spesso ad alto volume e urla costanti.

Va poi ricordato che via Servilia, via Falcone e le aree limitrofe sono state più volte teatro di risse notturne, culminate in ferimenti, denunce e arresti. «Abito - scrive un lettore - nel Comune di Fara Sabina e precisamente nella frazione di Passo Corese, in una zona compresa tra via Servilia, strada regionale Ternana e via Falcone. Da anni, col caldo, siamo torturati da locali che fino alle 3 e alle 4 del mattino accolgono avventori, soprattutto ragazzi che urlano, si ubriacano, orinano sulle auto e ne combinano di ogni genere, per tutto il quartiere. Polizia e carabinieri, pur allertati, pare possano poco in assenza di un’ordinanza comunale sugli orari di apertura e chiusura». «Siamo in ostaggio - gli fa eco un altro residente - di gruppi di giovani che parlano a voce alta per tutta la notte e se proviamo a intimare loro di far silenzio, otteniamo solo insulti. Non c’è possibilità di rispetto della quiete pubblica e del giusto, necessario, riposo. Basta venire tra venerdì e domenica per vedere e ascoltare: siamo disperati. Non si vive più. A questo aggiungiamo che la Ternana è un frastuono di tir provenienti e diretti al polo della logistica che, nonostante la bretella, continuano a transitare vicino al centro abitato».

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