Rieti, Luoghi del Cuore Fai,
c'è anche il borgo di Toffia

Il borgo di Toffia
di Samuele Annibaldi
3 Minuti di Lettura
Martedì 26 Maggio 2020, 08:48

RIETI - C’è anche il borgo di Toffia tra i luoghi del cuore Fai 2020.  Fa il paio con la chiesa di San Paolo a Poggio Mirteto, candidata e segnalata qualche giorno fa dal gruppo Fai della Sabina che sta scalando posizioni in classifica nei Luoghi del cuore 2020, in questa decima edizione del censimento promosso dal Fai Nazionale. Oltre San Paolo, sempre restando al Reatino è il caso di ricordare l’Ospedale vecchio e della chiesa di sant’Antonio Abate a Rieti, per cui si sta spendendo il Gruppo Fai del capoluogo, Amatrice, Orvinio.   

Toffia luogo del cuore
 

Tra i siti votati in Sabina merita di essere segnalato il risultato di un borgo piccolo e fascinoso non lontano dall’Abbazia di Farfa. Si tratta di Toffia un paese che sorge su uno sperone di roccia sotto i monti degli Elci (i monti sui quali è stata costruita Fara in Sabina) e il suo profilo è reso inconfondibile anche da lontano dalla chiesa di Santa Maria Nova che si erge nel punto più alto del paese.

La storia
 
Toffia sorge in una zona abitata fin dall’età del Bronzo, col paese attuale che nasce nel X secolo e ha il suo sviluppo nel Quattrocento e nei secoli successivi. Il percorso che dalla Porta Maggiore porta fino a Santa Maria Nova è fiancheggiato da un lato e dall’altro da splendidi palazzi che rendono Toffia un unicum in tutta la Sabina. Tra questi, Palazzo Ruffetti-Bufalieri (con la sua Cappella di San Filippo Neri), Palazzo Orsini, attualmente sede del Comune, e casa Oddone. E poi Palazzo Palma, Casa Orsini, Palazzo Bufalini e Casa Cappucci, in una strada che ha tanto sapore di Rinascimento.
 
Poi c’è Santa Maria Nova, che sorge sul punto più alto del borgo. In origine era il “Palatium”, ove risiedeva il signore feudatario del nascente “castrum Tophiae”. Su di un lato era posto il Maschio, una torre che oggi ha la funzione di campanile. La trasformazione in chiesa avvenne agli inizi del XVI secolo, con inaugurazione della il 2 luglio 1507 (festa della Visitazione). La chiesa ha subito gravi danni da un incendio scoppiato nella notte del Capodanno 1981. In essa ha operato a lungo Vincenzo Manenti, il pittore del Seicento Sabino, di cui si possono ammirare nel paese più opere.

«Ci sono tante cose da vedere a Toffia – spiegano dal Fai Sabino che ricorda si può votare più di un sito - bella già quando la vedi da lontano, ma la bellezza del suo profilo non ti prepara alle bellezze che si trovano al suo interno».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA