Rieti, l'arte mette radici a Rivodutri
tra storia, natura e spiritualità

Il faggio di San Francesco
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Ottobre 2019, 11:26
RIETI - Arte sui cammini: l’opera dell'artista Mariagrazia Pontorno accompagna i pellegrini al monumento naturale Faggio di san Francesco. Venerdì 4 ottobre alle 15 l'inaugurazione de "Le radici auree". Il progetto artistico, a cura della Fondazione Mondo Digitale, è tra i sette selezionati dalla Regione Lazio per valorizzare i Cammini della spiritualità.

È possibile che un'opera artistica realizzata in bronzo, lega di materiali inerti, si metta "in cammino" per accompagnare il viandante? Succede con "Le radici auree" di Mariagrazia Pontorno, tra i sette progetti selezionati dalla Regione Lazio con il bando “Arte sui cammini”. Le tre sculture collocate nei pressi del Faggio di San Francesco a Rivodutri, in provincia di Rieti, vengono inaugurate venerdì prossimo 4 ottobre alle 15. Oltre all'artista intervengono il sindaco Michele Paniconi, il consigliere della Regione Lazio Fabio Refrigeri e il direttore generale della Fondazione Mondo Digitale Mirta Michilli. Partecipano gli alunni della scuola primaria di Rivodutri con un lavoro originale sul tema delle “radici”, progettato con l'artista. 

I tre manufatti artistici che compongono l'opera, le tre radici auree, "sono a servizio" del monumento naturale "Faggio di San Francesco”: si integrano nel paesaggio, si mimetizzano lungo il percorso dei pellegrini, affiorano per confermare la direzione e offrono una seduta sicura a quanti sostano per ammirare la suggestiva e particolare chioma a ombrello, assunta, secondo la tradizione popolare, per offrire riparo al poverello d'Assisi dal temporale improvviso.

L’unico elemento che permette di distinguere le radici auree dalla vegetazione circostante è una finitura dorata: «È un rimando all’evento straordinario e alla preziosità di cui nella tradizione si ammanta il sacro - spiega l'artista - Come se le radici della pianta percorressero in maniera sotterranea l’intera via del pellegrino per emergere a tratti, a conferma che la strada intrapresa è quella giusta».

«Così come il Faggio si è piegato al santo, allo stesso modo la scultura si pone al servizio di chi compie con fatica e umiltà un cammino: il bronzo si modella e si plasma accogliendo l’uomo, attraverso il vero e unico miracolo, la capacità di immaginare che ciò sia possibile», racconta Mariagrazia Pontorno.

La realizzazione delle sculture ha richiesto dodici mesi di lavorazione e processi complessi per passare "dall'immateriale al materiale", attraverso più fasi: progettazione e stampa del modello 3D, fonderia e installazione. L’artista ha lavorato all’interno del Fab Lab della Palestra dell’Innovazione di Roma con tecnici specializzati, maker e creativi: con l’uso di macchine di fabbricazione digitale ha stampato in 3D il modello in polimero, per ottenere la forma adatta, accogliente e quasi invisibile nel contesto.

Per le diverse fasi di lavorazione della materia si è spostata a Pietrasanta (Lucca) e, immersa nella natura, ha dato forma alle radici con argilla, gomma, cera e infine bronzo, rispettando i diversi tempi di trasformazione dei materiali. Innumerevoli i sopralluoghi a Rivodutri, gli incontri con i tecnici, le autorità, la cittadinanza, tappe indispensabili per realizzare un'opera a servizio del pellegrino, che possa davvero diventare parte integrante dell'esperienza del viandante e del Cammino di san Francesco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA