RIETI - Ad un anno esatto di distanza, per la seconda volta di seguito, è di nuovo il maxi-orale ad aprire e chiudere in un colpo solo la pratica degli esami di Stato, la maturità, per i 1.309 maturandi reatini. Nel 2020 (quando furono 1.206) si cominciò il 17 giugno: stavolta si è partiti ieri, ma il secondo anno scolastico di fila segnato dal Covid ha fatto sì che la formula d’esame restasse invariata. E il calderone delle materie tutte concentrate in una sola ora di esposizione orale è stata forse più delizia che croce per gli studenti che ieri, alle 8.30, hanno avviato la prima giornata di interrogazioni, dopo un anno di quarantene di intere classi, lezioni in didattica a distanza, doppi turni e spazi insufficienti, che hanno moltiplicato lo stress di tutti.
Il no agli scritti
Il Covid avrà cambiato i connotati persino alla scuola, ma prima di un orale le scene sono ovunque sempre le stesse, mascherine o no: si ripassa freneticamente all’ombra di un albero o di una chiesa, perché dentro agli istituti non si può entrare, se non quando convocati dal personale scolastico.
La corsa ai voti
All’istituto tecnico Economico “Luigi di Savoia” di viale Maraini, Nicolas Moroni, 5^B dell’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing è invece piuttosto impietoso nel giudizio: «L’ultimo anno e mezzo è stata soltanto una ricerca del voto, anziché dell’imparare qualcosa - osserva. - Non mi aspettavo un plotone di esecuzione al posto della commissione ma, considerando il Covid, credo che almeno una prova scritta si sarebbe comunque potuta svolgere». A Palazzo degli Studi, Flavia Di Carlo, 3^A, festeggia con una foto e un mazzolino di fiori davanti all’ingresso del Classico “Varrone”: «Per un anno e mezzo, una didattica dove non ci si poteva vedere e confrontare non è stata gradevole: vedevo soltanto i riflessi di persone che non avevo vicino. E una maturità completa sarebbe stata troppo difficile, senza aver avuto la possibilità di poterci esercitare con i vocabolari. Ma il quinquennio è stata una bella esperienza, che mi ha formato e cambiato». Comunque sia, è andata. Ed è finita.