Ma a colpire di più sono stati alcuni dei tredici sintetici punti che racchiudono l’azione di governo. Se infatti i più tradizionali e conservatori non hanno arricciato il naso davanti a progetti di «difesa e della cultura e delle tradizioni popolari», come anche di «difesa della nazione Italia, una ed indivisibile» o di «difesa in Italia ed in Europa delle comuni radici cristiane», maggiormente perplessi, invece, lasciano i punti «no all’aborto, all’eutanasia, al fine vita assistito, al testamento biologico, alle coppie gay, alle coppie di fatto, alle adozioni per le coppie gay». Tutti temi che la cittadinanza certo non è solita affrontare nei comizi elettorali delle più classiche elezioni comunali. Ma di questo i montebuonesi potranno chiedere presto spiegazioni al candidato che ha dichiarato che in questi giorni si recherà con gli altri membri della lista del movimento che rappresenta, proprio presso il piccolo comune. O almeno è quanto il candidato dice. E forse anche da questo gli elettori potranno capire se è bene tenere maggiormente in considerazione quanto scritto sul programma o di quanto dichiarato dal candidato che si dice «felice di concorrere come candidato a sindaco per un comune ed un borgo così importante».
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