Rieti, Comunali 2022: il peso del ruolo di Italia viva

Elezioni amministrative
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Lunedì 29 Novembre 2021, 00:10

RIETI - In termini percentuali il peso potrebbe al momento oscillare - senza che nessuno possa sentire offeso, è un’ipotesi e nulla più - tra un 2 e un 4 per cento. Tanto, poco? Sufficiente, rispondiamo, in considerazione soprattutto della scelta da parte del centrosinistra di un candidato sindaco in grado di potersi giocare con Daniele Sinibaldi la partita fino alla fine. Italia viva, insomma, può decisamente essere l’ago della bilancia nella competizione elettorale per le Comunali della primavera del 2022. Un certezza che legittima le avances, più o meno esplicite, di centrodestra e centrosinistra. Ma Italia viva, che già a ottobre aveva siglato un’intesa di massima con Forza Italia, in linea con quanto già maturato a livello nazionale, è in realtà meno allineata di quanto si possa credere. «Sceglieremo in base ai programmi e al candidato», hanno anche ieri ribadito Giosué Calabrese e Simone Miccadei. Posizione che politicamente non fa una piega e apre a confronti e proposte su entrambi i fronti. La partita degli schieramenti, insomma, è ancora aperta, con i renziani reatini nella parte del “jolly” che può valere il raddoppio. Vedremo.
Intanto, il Pd ha ieri commentato l’ufficializzazione della candidatura di Sinibaldi e la chiusura dell’era Cicchetti. «La nostra onestà intellettuale non può non salutare un sindaco che per tre volte ha rappresentato la città - dice in una nota il Pd di Rieti - da una visione opposta ma sempre con rispetto. Siamo tuttavia a registrare una profonda distinzione tra l’Antonio del ‘94 e quello di oggi. Oggi amministrativamente possiamo guardare solo al lontano passato, ravvisandone anche gli errori, perché del recente non vi è traccia. Ed è qui allora che sottoponiamo alla città due considerazioni: coerenza nella promessa del cambio generazionale? Sì, ma giocata dentro i confini dell’identità ideologica, tanto da assomigliare più a un passaggio di consegne che a una città riunita. La coerenza, che interesserebbe tutti i cittadini, è quella eventuale sui programmi elettorali e sulle promesse del 2017. Non troviamo coerenza, obiettivamente non c’è perché il quotidiano è stato gestito con fatica, ritardi e inefficienze mentre il futuro non è pervenuto». «Il candidato sindaco Sinibaldi - sottoliena il Pd - non arriva da Marte o dalla strada reatina. No, Sinibaldi è il vicesindaco di Antonio Cicchetti. L’incoerenza tra il promesso e il realizzato lo riguarda direttamente, lo chiama in causa senza alcun tentennamento». 
Sulla scelta di Sinbaldi interviene anche il capogruppo comunale, Alessandro Mezzetti. «La scelta appare in discontinuità solo perché il candidato ha la metà degli anni del precedente, per il resto non ravviso altri elementi di novità. Ma non sfugga a nessuno che l’erede non potrà dissociarsi da questi quattro anni e mezzo in cui la città non è migliorata e sui quali i cittadini gli chiederanno conto». (m.be.)

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