Rieti, ad Antrodoco rinasce la scritta
«DUX» ma la popolazione si divide
sull'iniziativa di ripiantumazione

Rieti, ad Antrodoco rinasce la scritta «DUX» ma la popolazione si divide sull'iniziativa di ripiantumazione
di Alessandra Lancia
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Martedì 6 Febbraio 2018, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 13:26
RIETI - DVX rinasce dalle sue ceneri con le piantine messe a dimora domenica da decine di militanti di CasaPound saliti in cima al Monte Giano con i pini nelle borse dei supermercati e le zappette in spalla, e la notizia fa in un attimo il giro d’Italia. La politica «alta» tace e gira al largo – per dire l’aria che tira nel Paese - sotto il monte, nella bella piazza di Antrodoco, la gente si accalora e si divide. «Quella pineta serve per la sicurezza del paese, la fecero per questo, con le briglie e tutto – confabulano in due – poi vabbé, con i pini hanno voluto fare pure la scritta ma quello era il periodo. Però a noi la pineta serve se non vogliamo che venga giù l’acqua». E il fatto che a ripiantarla siano saliti i militanti di CasaPound, non esattamente Giovani Marmotte col pollice verde? «Questo è il guaio dell’Italia, buttarla sempre in politica. Tanto più adesso che siamo sotto elezioni».

LA POLITICA
Su in montagna, a posare felici tra neve e sole c’erano proprio i candidati in corsa per le Regionali: Mauro Antonini, in lizza per la presidenza, e con lui Giovanni Rositani e Gloria Fofi, i reatini schierati nel collegio locale. «Per me hanno fatto bene: la pineta va ripiantata e con la scritta Dvx – dice netto Amedeo Figorilli – Ha un valore non solo ambientale ma anche storico. Sennò che facciamo, radiamo al suolo mezza Roma?». Ma si è mossa CasaPound: «Perché sono persone che dicono e poi fanno – dice Donato Palluzzi – Cancellate Dvx e avete cancellato anche Antrodoco. Lo sa che con la neve la scritta si vede da Monte Mario a Roma?». Okay, ma senza uno straccio di autorizzazione, di progetto: un rimboschimento non è esattamente una scampagnata. Ed è vietato nelle zone percorse dal fuoco.

«Se aspettiamo la legge qui passano le stagioni, e poi gli anni. Le istituzioni sono troppo lente, ben vengano i cittadini», argomenta Alberto Minelli. Arriva Fabrizio Pascasi, ex vicesindaco, ora consigliere di minoranza, si entra da Bruno, il bar salotto del paese, e il dibattito si accende: «Domenica mattina questi signori hanno invaso la Salaria, possibile che nessuno, del Comune o delle forze dell’ordine, sapeva cosa fossero venuti a fare? Il paese e la montagna non possono essere alla mercé di tutti. E questo lo dice uno che da 20 anni sostiene l’importanza anche turistica di quella scritta. Per non dire dell’importanza della pineta per la sicurezza idraulica del paese». Però che l’operazione di Casa Pound sia passata senza alcuna resistenza non gli va giù.

I PARERI
«E che avranno fatto mai?», minimizzano gli altri. «Hanno fatto una cosa senza autorizzazioni – dice Nicola, albanese, ma ormai di casa ad Antrodoco – Se a me mi trovano a tagliare un albero senza autorizzazione mi fanno la multa. Come si può consentire a tante persone di andare in montagna e fare quello che credono senza autorizzazione? Il sindaco deve sapere quello che succede sul suo territorio e deve vigilare». Chapeau. «Credo che si sia trattato più che altro di una azione dimostrativa, perciò tutta questa importanza non gliel’avrei data – dice il sindaco Alberto Guerrieri – Ovviamente quei signori non avevano alcuna autorizzazione, e se davvero hanno piantato i pini che dicono, ma visti gli attrezzi con cui sono saliti ne dubito, penso che abbiano sprecato tempo e fiato. Su c’è ancora la neve, la notte la temperatura scende fino a meno dieci, cosa volete che resti di quei pini?».

INTERVENTO RIPARATORE
Però la gente del paese sollecita comunque un intervento riparatore sulla pineta, dopo l’incendio dell’agosto scorso: «Lo vogliamo anche noi, vista l’importanza di quel bosco. Abbiamo già presentato un piano per aprire una strada adatta a mezzi meccanici: la pineta va bonificata, c’è da portare via un sacco di legna. Per il rimboschimento vero e proprio aspettiamo i rilievi dei Carabinieri Forestali per presentare un altro progetto: è ormai questione di settimane. Intanto la Regione, attraverso il Genio civile, ha già concesso un milione di euro per intervenire su fossi e strade che scendono dalla montagna, che in questo momento sono la vera emergenza di Antrodoco». E Dvx? «Dvx è un monumento, ci siamo affezionati come è giusto che sia con i monumenti, niente di più».
 
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