Rieti, spaccio di eroina in centro: condannati in tre

Polizia (Archivio)
di Emanuele Faraone
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Mercoledì 21 Dicembre 2022, 00:10

RIETI - Erano stati ritrovati in possesso di un etto e mezzo di eroina, pronta da tagliare e da immettere sulla piazza di spaccio reatina, per ricavarne più o meno 900 dosi, che avrebbero fruttato circa 18mila euro. Sentenza di condanna per gli spacciatori di origine nigeriana, arrestati nel novembre del 2021 dagli agenti della Squadra mobile di Rieti, all’interno di un appartamento nel centrale quartiere cittadino di Campomoro.

La decisione. La condanna per il principale imputato - il 27enne S.N. - è stata di 4 anni e 3 mesi di reclusione (5 anni di interdizione dai pubblici uffici), mentre di un anno e 6 mesi nei confronti del 22enne E.I. (già condannato per un precedente arresto, operato sempre dalla Mobile reatina) e, stessa condanna, per F.O.

di 25 anni. Per loro due è stato contestualmente disposto dal giudice un decreto di liberazione, con divieto di dimora nel territorio del Comune di Rieti.

Le indagini. Un’indagine che era partita nello scorso mese di aprile, a seguito di una violentissima rissa scoppiata tra i tre nigeriani (furono ritrovati tutti sanguinanti) all’interno di un appartamento di via Dionigi e che richiese addirittura l’intervento di Squadra volante, Digos e Squadra mobile. Alla vista degli agenti, uno di loro aveva infranto il vetro della finestra per lanciare via una scarpa da ginnastica che conteneva un barattolo in vetro con 52 dosi di eroina, già confezionate, e due calzini con 12 ovuli della stessa sostanza. Una successiva perquisizione aveva permesso di sequestrare un altro involucro di eroina, oltre a 5.000 euro in contanti - denaro proveniente, verosimilmente, dallo spaccio - e una serie di evidenti segni dell’attività di preparazione delle dosi (sostanze da taglio, involucri, bilancini).
Una piccola centrale di spaccio, dove vennero rinvenuti 150 grammi di eroina purissima, che avrebbe consentito agli spacciatori di immettere nel mercato reatino circa 900 dosi: in quella occasione furono arrestati in flagranza di reato, per detenzione a fini di spaccio. Da quell’operazione, il personale della Sezione antidroga della Squadra mobile aveva avviato ulteriori attività di indagine e approfondimenti investigativi attraverso appostamenti, pedinamenti e assunzione di testimonianze che avevano poi permesso di ricostruire l’attività di spaccio dei nigeriani, dove i clienti li raggiungevano lungo l’argine del fiume Velino. Nascondevano le dosi in bocca e, nel periodo-Covid, all’interno della mascherina per la protezione delle vie aeree. Anche grazie alle segnalazioni dei cittadini e varie operazioni di polizia, sia della Volante che della Squadra mobile, erano state accertate le attività illecite degli stranieri che, da ultimo, avevano portato all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse nei loro confronti. La posizione di un quarto soggetto coinvolto era stata invece stralciata.

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