Rieti, focus su sessualità
nella disabilità a "Rieti
città senza barriere"

Il convegno
di Daniela Melone
3 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Marzo 2018, 17:17
RIETI - “Avere un buon rapporto con la sessualità è fondamentale per avere una vita felice e piena. Tuttavia oggi si fa ancora molta fatica a pensare che una persona con disabilità possa avere una sessualità soddisfacente. Resta ancora molto da fare sotto il profilo psicologico e sociale per favorire le relazioni intime in persone con disabilità”. Parla così il reatino Lelio Bizzarri, psicologo e psicoterapeuta, che oltre ad essere un addetto ai lavori, vive questa dimensione sulla propria pelle. E’ stato uno dei relatori al convegno “Sessualità nella disabilità” promosso da Rieti città senza barriere, iniziativa promossa da Casa del Volontariato e Atev e ospitato nell’aula magna della Asl.
“Non si può pensare - ha sottolineato Bizzarri - di sviluppare la sessualità in un contesto sociale desertificato. Va inoltre tenuto conto che ogni persona è unica ed irripetibile e dentro la categoria del disabile ci sono tutta una serie di differenze, un mondo di persone diverse”. L’obiettivo è quello di cambiare la mentalità e offrire una nuova prospettiva di inclusione per le fasce deboli troppo spesso dimenticate. L’incontro ha visto la presenza di numerosi operatori (sanitari e non) di settore e di genitori di persone con disabilità. Con Bizzarri anche Fabrizio Quattrini e Maura Peppoloni, che da tempo si battono per dare riscontro al tema. La Peppoloni, psicologa che lavora all’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, ha parlato della consulenza alla pari, una possibilità efficiente ed efficace per educare le persone con disabilità all’autonomia. “Il consulente alla pari – ha spiegato - è una persona con disabilità, che possiede la capacità di rapportarsi positivamente con la propria condizione e la competenza pedagogica per attuare l’acquisizione di metodologie e tecniche di comunicazione, indispensabili in una relazione di aiuto. Ci vuole empatia, comprensione, assenza di pregiudizi”.
Fabrizio Quattrini, psico sessuologo, psicoterapeuta docente di Clinica delle Parafilie e della devianza all’Università de L’Aquila, ha presentato un progetto che vede al centro l’Operatore all’Emotività all’Affettività e alla Sessualità che supporta le persone con disabilità permettendo la consapevolezza dell’erotismo e della sessualità.
“Nel 2014 – spiega - è nato l’osservatorio nazionale per l’assistenza sessuale che ha condotto differenti iniziative su tutto il territorio nazionale. L’operatore non va confuso con l’escort o la prostituta, è formato sui temi della sessualità, così da aiutare persone con disabilità, sperimentando l’esperienza sensoriale, dando, ad esempio, suggerimenti fondamentali sull’autoerotismo”.
Per la Asl intervenuta Eleonora Mezzalira, neuropsichiatra infantile e responsabile del servizio Tutela Salute Mentale e Riabilitazione Età Evolutiva, che ha illustrato il modello assistenziale. “In questa Asl non esiste un servizio di disabilità dell’adulto – ha aggiunto a margine della sua riflessione la Mezzalira – Non possiamo trattare un individuo con una specificità di problemi in un area psichiatrica. C’è bisogno di interventi particolari e mirati. Ciò ci porta a chiedere di attivare questo tipo di processi, per un lavoro interdisciplinare di tipo socio sanitario”. A seguire l’intervento di Massimo Grandi incentrato su un caso clinico. Presente anche l’assessore ai servizi sociali del Comune di Rieti Giovanna Palomba. A coordinare gli interventi Paola Mariangeli della Casa del Volontariato e Gabriele Di Mario, psicologo e collaboratore del Servizio per l’adeguamento tra identità fisica e identità psichica dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini. Il sipario su Rieti Città senza Barriere scenderà sabato 7 aprile, quando è in programma la marcia del Volontariato che attraverserà la città.
© RIPRODUZIONE RISERVATA