Rieti, in diocesi la nomina del nuovo vicario
scatena molte critiche contro il vescovo

Il vescovo Delio Lucarelli
di Mario Bergamini
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Martedì 11 Marzo 2014, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 13:02
RIETI - Lo sconcerto stato pari alla sacralit dell’istituzione e alla secolarit delle tradizioni. Ma superato lo stupore iniziale, lo sdegno si diffuso in un attimo. Discreto, quasi bisbigliato - come è in uso per il popolo di Dio - ma unanime. Dalla più lontana parrocchia della Diocesi alla carica più vicina al vescovo, monsignor Delio Lucarelli.



Criticato, neppure troppo velatamente, per le modalità seguite per la nomina del giovane parroco di Marcetelli e Girgenti, don Jaroslaw Krzewicki (Jarek), a vicario generale, in aggiunta a monsignor Ercole La Pietra. Una semplice mail per chi ha l’indirizzo di posta elettronica, una lettera negli altri casi. Poche parole per spiegare che «in ragione dell’età del presule e di don Ercole ho ritenuto di dover nominare un altro vicario, in conformità alle disposizioni canoniche che prevedono questa possibilità, che aiuti ad affrontare le varie problematiche che si presentano, con competenza e con celerità». Fine delle trasmissioni.



COSA PREVEDE IL DIRITTO CANONICO

Fuori da ogni equivoco: il vescovo può nominare un vicario e può farlo in qualsiasi momento lo ritenga opportuno, senza dare spiegazioni a nessuno. Ma nelle tradizioni religiose questo non era mai avvenuto. E ogni nuovo incarico assegnato era stato preceduto da consultazioni, seppur informali, allargate all’intero clero. Conoscere poi le decisioni del vescovo tramite una mail o una lettera è stato per molti uno shock. Sapere inoltre che la scelta era ricaduta su don Jarek, giovane parroco di due paesini lontani da Rieti e non solo geograficamente, ha sorpreso tutti. Per non parlare del fatto che un vicario, seppur in prorogatio, la diocesi di Rieti lo aveva già. E pure molto stimato da clero e fedeli. Un passo indietro. Don Ercole La Pietra, tre anni fa, al compimento del 75esimo anno di età aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di vicario. Dimissioni respinte dal vescovo che lo aveva pregato di restare al suo posto. La settimana scorsa, don Ercole si è invece improvvisamente trovato affiancato da don Jarek. Decisione che avrebbe portato l’anziano vicario - conferme ufficiali in tal senso non ce ne sono - a liberare subito il suo ufficio e a non rispettare la giornata di ricevimento.



LE CRITICHE DEL CLERO

Ma un malumore strisciante, in questi giorni, si è manifestato plateale nelle quasi totalità delle parrocchie. Con molti che hanno fatto notare come il vescovo Lucarelli a novembre compia 75 anni e sia pensionabile. Il conferimento di un incarico a un nuovo vicario, con queste tempistiche, spetterebbe al presule da nominare, libero di scegliersi un uomo di sua fiducia. Cosa c’è dietro tutta questa fretta, allora? Alcuni rispondono con la necessità di portare a termine l’operazione Sant’Antonio al Monte, che nelle intenzioni di monsignor Lucarelli dovrebbe diventare una casa di riposo per anziani sacerdoti.

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