Rieti, è morto l'ingegner De Benedictis
fece costruire il palasport
a piazzale Adolfo Leoni

Il palasport di piazzale Leoni intitolato a Sandro Cordoni
di Massimo Cavoli
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Domenica 6 Gennaio 2019, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 21:13
RIETI - E' scomparso, all'età di 93 anni, l'ingegner Gustavo Domenico De Benedictis, a lungo responsabile del settore urbanistica del Comune di Rieti negli anni in cui la città conobbe con l'assessore Cantatore la sua maggiore espansione urbanistica con l'approvazione di un nuovo piano regolatore e di alcune lottizzazioni edilizie, in modo particolare a Campoloniano e Villa Reatina, in modo particolare.

La figura dello scomparso, del quale sono unanimemente riconosciute le capacità tecniche, resta comunque legata a molti importanti interventi cittadini, come la costruzione in piazzale Leoni, nel 1970, del Palazzetto dello Sport (oggi PalaCordoni), nato originariamente come palestra scolastica coperta in seguito a un accordo siglato con il provveditore agli Studi dell'epoca, Luigi Minervini, e successivamente utilizzato per ospitare le partite di serie C della Snia basket Rieti. Dopo la promozione in serie A ottenuta dalla Brina, risultando non a norma l'impianto di piazzale Leoni, De Benedictis caldeggiò la realizzazione di una struttura più grande per la Sebastiani costretta a giocare le partite interne a Roma, ma il Comune non aveva i fondi necessari e solo grazie all'intervento della Cassa di Risparmio di Rieti e dell'amministratore delegato dell'Efim Renato Milardi, fu possibile costruire a Campoloniano l'attuale PalaSojourner. 

Negli anni '80 fu coinvolto, insieme all'ex sindaco Ettore Saletti, anche in un singolare caso di abusivismo edilizio di massa che diede origine a un processo penale denominato "fattorie con moquette", nato da un'inchiesta promossa dal Pretore Ugo Paolillo su trasformazione abusiva in residenze di lusso di una serie di fabbricati rurali nelle colline di Castelfranco e La Foresta, dove medici, liberi professionisti e commercianti mutarono la destinazione d'uso degli immobili dopo aver ottenuto il certificato di agibilità.

In tribunale, a Rieti, il 26 ottobre 1984 l'ingegnere fu assolto per insufficienza di prove e il solo Saletti condannato per omesso controllo, mentre i proprietari delle case furono prosciolti. Ma in appello la sentenza venne ribaltata: i giudici di secondo grado assolsero il sindaco e De Benedictis con formula piena, progettisti e direttori dei lavori si salvarono per insufficienza di prove, mentre ai proprietari - assolti a Rieti - fu contestato il reato di truffa ma evitarono la condanna grazie alla prescrizione, fatta eccezione per tre imputati ai quali furono inflitti otto mesi, ugualmente prescritti in Cassazione. I funerali dell'ingegnere, che lascia la moglie e due figlie, si terranno domani mattina, alle 11, nella Cattedrale di Santa Maria.

IL RICORDO DEL SINDACO CICCHETTI
«Professionista di rara competenza e di forte personalità, ha diretto per molti anni l’ufficio lavori pubblici del Comune di Rieti. Alla famiglia giungano le condoglianze dei membri della Giunta e del Consiglio comunale».
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