Rieti, torna il Premio internazionale della danza: prima on-line poi il gala a teatro o in piazza

La presentazione
di Giacomo Cavoli
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Sabato 24 Aprile 2021, 00:10

RIETI - Nella pratica, sarebbe la 29esima edizione. Ma il Premio internazionale di Danza Città di Rieti non ci bada e, come risarcimento per l’edizione 2020 stroncata dal lockdown, festeggia direttamente nel foyer del Flavio Vespasiano i suoi primi trent’anni di vita, cominciata danzando nello stesso luogo e negli stessi giorni del 1991. Prima della pandemia, l’incognita con la quale dover fare sempre, costantemente, i conti era quella economica: stavolta, in più, ci si mettono le norme di prevenzione che smaterializzano le fasi di selezione del Pid, facendole ricomparire online su una piattaforma di videoconferenze dove, dal 29 aprile al 2 maggio, la giuria internazionale (composta dall’étoile Laura Comi, dai direttori artistici Ernst Meisner, Ricardo Fernando e Stephen Delattre e dalla coreografa Martina La Ragione) si darà appuntamento, valutando le registrazioni inviate dagli ballerini, prima del Gala conclusivo del 30 giugno e 1° luglio, ancora da decidere se di scena al Flavio o in piazza Vittorio Emanuele II. E così per il Pid, quest’anno ancora più del passato, è diventato fondamentale l’apporto della Fondazione Varrone (in conferenza stampa rappresentata da Giada Dionisi) e della Fondazione Flavio Vespasiano, di Unindustria Rieti, Ascom e Rotary Club.

Il format
Il nuovo format, quasi tutto online, consentirà però a circa 400 ballerini - tra solisti, passi a due e gruppi coreografici - di 43 scuole di danza provenienti dall’Italia e dall’estero, di poter partecipare a eliminatorie, semifinali e, per chi ce la farà, alle finali, per le quali resta però l’incognita della disponibilità del Flavio, sulla base delle prossime disposizioni governative.

Nel piano A, il Vespasiano potrà accogliere un massimo di 160 spettatori, mentre in alternativa sarà disponibile un palco montato sotto i portici del Comune. A Luna Ronchi, coordinatrice artistica del Pid - affiancata in conferenza dal direttore artistico Piero Fasciolo, dal coordinatore generale Simone Lolli, da Comi, Dionisi, dal vicesindaco Daniele Sinibaldi e dall’assessore alla Cultura Gianfranco Formichetti - si spezzano le parole in gola dalla commozione quando racconta della fatica affrontata dalle scuole di danza in un anno di pandemia: «Ci siamo chiesti tante volte se fare il Pid o meno, ma la risposta di Piero è stata quella di andare avanti. Le scuole di danza non mollano mai per creare opportunità a favore dei loro ragazzi e, nel corso di un anno, i bambini hanno lavorato da casa, all’interno delle loro stanze». Qualunque sarà la soluzione adottata per il Gala finale tra il 30 giugno e il 1° luglio, una cosa però è certa: il Pid, nell’anno del suo trentennale e dopo la batosta della pandemia, tornerà a far respirare tutto il movimento internazionale della danza in città, portando di nuovo in scena subito dopo, dal 2 al 4 luglio, anche il Rieti Danza Estate.

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