Rieti, il 30 novembre sciopero
dei lavoratori del Cup
e dei Servizi Amministrativi

Rieti, il 30 novembre sciopero dei lavoratori del Cup e dei Servizi Amministrativi
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Venerdì 24 Novembre 2017, 11:59
RIETI - «Dalla Regione Lazio nessun rispeto per le persone e per gli accordi. Il 30 novembre i lavoratori delle cooperatve sociali e delle società che gestiscono il servizio incroceranno le braccia. Pretendiamo soluzioni e non rinvii». Fp-Cgil Roma e Lazio, Filcams-Cgil Roma e Lazio, Cisl-Fp Lazio, Fisascat Roma e Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio suonano la carica sulla vertenza dei duemila lavoratori esternalizzati dei Cup e dei Servizi amministrativi «stretti nella morsa di un cambio di appalto deciso al ribasso dall’amministrazione regionale».

I sindacat denunciano una situazione gravissima in cui «tra silenzi, ritardi e tentatvi di insabbiare i problemi, siamo arrivati nell’imminenza dei licenziamenti o dei tagli alle retribuzioni». Una prospettiva inaccetabile per le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil che confermano lo sciopero: «Chiediamo la salvaguardia dei post di lavoro e dei salari. Vanno rispettati gli accordi sottoscritti. E’ dal 2015 che aspettiamo i progetti innovativi attraverso cui finanziare le risorse necessarie a pagare gli stipendi senza che nessuno rischi di essere licenziato».

«Non ci interessano i giochi della politica - prosegue la nota dei sindacati - Non ci interessano i continui rinvii che gravano sul futuro professionale delle persone e sulla tenuta dei servizi. Ci interessa trovare soluzione ad una vertenza che riguarda 2.000 lavoratori e che dura ormai da due anni. Per questo il 30 novembre saremo in
sciopero».

La protesta si artcolerà, dalle ore 10 alle 14, in una manifestazione a Roma in piazza Oderico da Pordenone, sotto la Regione Lazio.

«Sappiamo che lo sciopero porterà un disagio per gli utenti - concludono i sindacati, che sperano ancora in una soluzione positva della vertenza nell’incontro fissato per il 28 novembre, cioè fuori tempo massimo, dalla Regione, «ma di fronte all’indiferenza dell’amministrazione è l’unico modo per tutelare le famiglie e il futuro dei servizi ai cittadini. Retribuzioni e posti di lavoro non si toccano».
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