Rieti, crollo palazzina ex Ina ad Amatrice
nel sisma, al via udienza preliminare
Tra imputati anche ex sindaco Pirozzi

Piazza Sagnotti dopo il sisma
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Mercoledì 17 Aprile 2019, 18:09
RIETI - Si aperta oggi, davanti al Gup del tribunale di Rieti Riccardo Giovanni Porro, l'udienza
preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura del capoluogo reatino nei confronti di 8 indagati per il crollo, a seguito del sisma del 24 agosto 2016, della palazzina ex Ina di Piazza Augusto Sagnotti, ad Amatrice, che causò la morte di 7 inquilini. L'inchiesta coinvolge l'ex sindaco del comune reatino colpito dal terremoto e attuale consigliere regionale del Lazio, Sergio Pirozzi, e altri 7 tra tecnici e funzionari pubblici. Secondo i pm Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti, la palazzina, che in seguito al sisma de L'Aquila del 2009 era stata sgomberata dall'allora sindaco di Amatrice Carlo Fedeli, fu oggetto di un successivo intervento di
ristrutturazione sulla base di un progetto che conteneva «gravi errori» e un «indicatore di rischio inattendibile e non
realistico». Insieme a Pirozzi rischiano il processo, con l'accusa di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni
personali colpose, anche Ivo Carloni, all'epoca dei fatti progettista e direttore dei lavori compiuti sull'edificio, e
quattro tecnici del Genio civile di Rieti, Valerio Lucarelli, Giovanni Conti, Maurizio Scacchi e Maurizio Peron, che diedero parere favorevole all'elaborato in presenza di palesi violazioni delle norme antisismiche e certificando un collaudo mai compiuto. Imputati anche Virna Chiaretti, allora responsabile tecnico del Comune di Amatrice, e Gianfranco Salvatore, comandante dei vigili urbani. Nel corso della prima udienza si sono costituite le parti civili e il legale dei familiari delle vittime, Wania Della Vigna, ha chiesto la chiamata nel processo, in qualità di responsabili civili, della Regione Lazio e del Comune di Amatrice. Tra le parti civili ha chiesto di costituirsi, in particolare, un ragazzo, convivente di un giovane rimasto ucciso nel crollo, in base alla cosiddetta Legge Cirinnà che disciplina le unioni gay e le coppie di fatto. La prossima udienza è fissata al 19 giugno.
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