Richieste di credito presentate dalle imprese, netto calo nel Reatino: 102° posto

Richieste di credito presentate dalle imprese, netto calo nel Reatino: 102° posto
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Venerdì 5 Febbraio 2021, 13:12

RIETI - I timori della pandemia e l’incertezza causata dalla seconda ondata dei contagi, hanno fatto registrare nell’ultimo trimestre 2020 una crescita pari a +9,5% del numero di richieste di credito presentate dalle imprese a livello nazionale rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. L’incremento totale annuo rispetto al 2019 è pari a +24,5%, consolidando una dinamica positiva rafforzatasi nel corso del 2020 dopo che il primo trimestre si era aperto con un segno negativo (-14,7%). Il dato che emerge dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF rappresenta, in termini assoluti, la migliore performance fatta registrare dal comparto negli ultimi 7 anni.

Le imprese individuali, che rappresentano la componente preponderante del tessuto imprenditoriale italiano, nel 2020 aumentano le proprie richieste del +27,5%, mentre le società di capitali segnano un incremento del +22,6% rispetto al 2019.

Altro dato significativo è rappresentato dall’aumento dell’importo medio richiesto, che nel 2020 si attesta a 80.941 Euro (+22,7% rispetto al 2019) nell’aggregato di società di capitali e ditte individuali. Per le società di capitali l’importo mediamente richiesto è pari a 112.688 Euro (+26,0% rispetto al 2019) contro i 29.834 Euro richiesti delle imprese individuali (+5,1%).

«Il rallentamento del ciclo economico, indotto dell’emergenza sanitaria, ha fortemente condizionato nell’ultimo anno l’andamento dei flussi di cassa delle imprese e quindi anche la dinamica delle richieste di credito” – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. “Del resto, come emerge da una recente ricerca di CRIF Ratings, quasi la metà delle imprese italiane si è trovata ad affrontare lo shock causato dalla pandemia partendo da situazioni di liquidità già delicate».

La situazione nel Lazio

Anche nel Lazio la dinamica risulta positiva, con una variazione del numero di finanziamenti richiesti del +29,7% rispetto all’anno precedente, persino superiore al dato nazionale.

Considerando il volume complessivo delle richieste in termini assoluti la regione si posiziona al quarto posto nella classifica nazionale, come già anche nell’anno precedente, alle spalle di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

A livello provinciale si registra una crescita generale, con Roma e Rieti che segnano rispettivamente il +31,2% e +27,5%, seguite da Viterbo (+27,4%), Latina (+25,5%) e Frosinone (22,8%).

Per quanto riguarda l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, invece, con 74.750 Euro il Lazio si colloca nel 2020 leggermente al di sotto della media nazionale (80.941 Euro), con una crescita del 3% rispetto al 2019.

Il valore più elevato si registra a Roma, con 80.324 Euro mediamente richiesti, seguita da Frosinone con 73.706 Euro, Latina con 58.042 Euro, Viterbo con 45.835 Euro e da Rieti 33.801 Euro.

Tra le province romane, Roma, con 83.324 Euro mediamente richiesti, resta in alto nel ranking nazionale passando dal 10° all’8° posto assoluto nel 2020. Rieti, invece, fa registrare un grosso calo scendendo al 102° posto, con una media di soli 33.801 Euro. Questo potrebbe essere determinato dalla tendenza a richiedere importi più contenuti anche in funzione della dimensione delle imprese presenti sul territorio.

«L’andamento delle richieste di credito è stato favorito anche dagli strumenti che le istituzioni nazionali hanno attivato nel corso del 2020 per fronteggiare l’impatto sull’economia reale derivante dall’emergenza sanitaria e supportare la liquidità delle imprese. Tra questi le moratorie per la sospensione del rimborso dei contratti in atto e le garanzie statali per favorire l’ottenimento di nuove linee di credito. In questa delicata fase va però sottolineato come la domanda di nuovi finanziamenti sia stata determinata più dalla necessità di far fronte a esigenze di liquidità che da progetti di investimento e sviluppo del business», conclude Capecchi.

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