Rieti, coronavirus: apre il primo Covid hotel del Reatino

Oasi Gesù Bambino a Greccio
di Andrea Scasciafratte
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Mercoledì 18 Novembre 2020, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 20:17

RIETI - Aprirà entro la fine di novembre ma, se i lavori di adeguamento saranno ultimati in tempo, potrebbe iniziare ad accogliere i primi pazienti già lunedì prossimo. Ospiterà fino a 70 degenti e avrà il compito di supportare le strutture sanitarie nella lotta al coronavirus. È il primo Covid hotel della provincia di Rieti, uno dei 15 che stanno vedendo la luce in tutto il Lazio, e sorgerà a Greccio, a pochi passi dal santuario francescano del presepio. Nata agli inizi degli anni ‘70 come centro di spiritualità, l’Oasi Gesù Bambino ha conservato nel tempo la propria vocazione. Fino a qualche giorno fa quando, in seguito a un accordo siglato tra Asl di Rieti e Provincia Romana dei frati minori del Lazio, proprietaria dell’immobile, è stata trasformata temporaneamente (il contratto scadrà il 31 gennaio 2021, ma potrà essere prorogato in caso di necessità) in un Covid hotel.

La dichiarazione
«Nel momento in cui la Asl di Rieti ci ha chiesto di poter utilizzare la struttura per trasformarla in un centro Covid - spiega padre Luciano De Giusti, responsabile dell’Oasi Gesù Bambino - non abbiamo esitato a dare la disponibilità.

In un periodo in cui il turismo è in crisi profonda e con il complesso chiuso da tempo, non potevamo che accogliere la richiesta con senso di responsabilità e spirito di servizio. In questi giorni, alcune ditte incaricate dalla Asl stanno eseguendo lavori di adeguamento che, vista la recente ristrutturazione, non richiederanno tempi lunghi. La struttura, immersa nel verde e lontana da centri abitati (il borgo di Greccio è a circa due chilometri di distanza, ndr), rimarrà un posto isolato e inaccessibile ai non autorizzati, in cui i malati potranno trascorrere il necessario periodo di isolamento senza il rischio di estendere il virus, in primo luogo ai familiari».

L’organizzazione
L’Oasi dispone di 90 posti letto, divisi in 51 camere singole, 15 doppie e tre triple, tutte con servizi interni, ma - ovviamente - ogni ambiente ospiterà al massimo un paziente. Nelle tre aule incontri e una sala convegni sono stati ricavati uffici, stanze di servizio e ambulatori medici. Non verranno utilizzate la cucina, la mensa e la lavanderia, in quanto i pasti e la biancheria verranno gestiti da ditte esterne, incaricate dalla Asl. All’interno della struttura potranno essere ospitati tutti coloro che, risultati positivi al coronavirus con sintomi lievi, hanno difficoltà a restare in isolamento domiciliare e non necessitano di cure urgenti. Le persone contagiate dovranno essere autosufficienti, nella consapevolezza che resteranno nelle stanze assegnate, dotate comunque di bagno ad uso esclusivo, televisore e rete wi-fi. Se necessario, all’Oasi Gesù Bambino di Greccio potranno soggiornare anche medici e infermieri impegnati in prima linea, che preferiscono stare in hotel piuttosto che in casa, scongiurando ogni rischio di contagio in famiglia. Imminente l’inizio delle attività, non appena verranno ultimati i lavori di adeguamento e trasmessi i protocolli di sicurezza e salute pubblica alle autorità locali di competenza.

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