Rieti, Cotral fermi nel traffico: romani e pendolari
bloccati per oltre un'ora a Fara Sabina
La rabbia degli utenti: «Colpa delle scelte
sbagliate fatte nei mesi scorsi»

Bus Cotral (archivio)
di Emanuele Laurenzi
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Giovedì 20 Dicembre 2018, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 20:19
RIETI - Oltre settantacinque minuti in attesa al freddo e al gelo. Bloccati dalla mancanza di bus diretti a Rieti e, soprattutto, bloccati da una scelta fatta dalla Cotral che si conferma perdente per i pendolari. E' la sintesi di quanto accaduto oggi pomeriggio ad una trentina di persone che viaggiava tra Rieti e Roma e che è rimasta bloccata dalle 17.30 alle 18.45 alla stazione di Passo Corese.

I pendolari avevano preso il treno in uscita da Roma per evitare il traffico prenatalizio. Una volta arrivati alla stazione farense, però, si sono scontrati con la dura realtà della mancanza di mezzi. I bus della Cotral erano rimasti bloccati all'interno del raccordo anulare a causa del traffico e non c'erano mezzi diretti a Rieti. «Questa è la conseguenza delle scelte fatte sulla nostra pelle» hanno denunciato i pendolari inferociti. Il problema, infatti, si è creato dopo la scelta dell'azienda di allungare il tragitto facendo passare i bus da e per Rieti nella stazione di Passo Corese. Un modo per fare una sorta di interscambio, ma che evidenzia tutti i limiti del servizio agli utenti in occasioni come oggi.

«Siamo qui dalle 17.30 - denuncia una pendolare - e abbiamo saputo che il bus partito alle 16 da Roma è ancora bloccato in viale Somalia. I tempi di attesa sono infiniti. I pendolari diretti negli altri paesi della Sabina hanno buis dedicati, noi per Rieti no. E siamo qui ad aspettare. Abbiamo chiesto al personale in servizio al capolinea Cotral di allestire un altro bus, ma non lo possono fare. Ci chiediamo perché la politica locale abbia consentito questo e perché la Presidente Amalia Colaceci consideri questo un successo». Il primo bus utile per i pendolari è arrivato alle 18.45 e, per la serata, si prevedono altri ritardi. I pendolari sono sul piede di guerra e si annunciano proteste nei prossimi giorni.
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