Rieti, l'inchiesta: il Costaggini al centro delle tangenti

Costaggini (Archivio)
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 09:18

RIETI - C’è anche l’istituto professionale per i servizi alberghieri e ristorazione Costaggini di Rieti, insieme ad altre otto scuole di tutta Italia, al centro di un’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Roma e che, nel giugno dello scorso anno, portò a un blitz nella struttura scolastica. 
L’indagine, ricordiamo, scattò per presunte tangenti legate ad affidamenti di appalti da parte del ministero dell’Istruzione. L’inchiesta balzò poi ulteriormente alla ribalta della cronaca nello scorso mese di aprile, quando la 47enne dirigente del ministero dell’Istruzione e responsabile del Dipartimento delle risorse umane e finanziarie del Miur, Giovanna Boda, tentò il suicidio lanciandosi dal secondo piano di un balcone al centro di Roma. L’accusa poggia su un teorema preciso: i fondi stanziati per i progetti scolastici sarebbero stati utilizzati per finanziare il giro di tangenti che, secondo l’accusa, partiva dall’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco e arrivava all’ex capo del Dipartimento risorse umane e finanziarie del Miur, Giovanna Boda. È l’ipotesi che emerge dagli atti dell’inchiesta per corruzione che ha travolto Bianchi e il ministero.
I progetti scolastici considerati anomali, come detto, sono otto. Sotto la lente della Procura, per esempio, sono finite le spese sostenute dall’istituto Ranieri Antonelli Costaggini di Rieti. Il consulente della Procura scrive che le società riconducibili a Bianchi hanno inserito nei rendiconti costi «attinenti a prestazioni rese in periodi non rientranti nell’arco temporale di esecuzione del progetto», ma anche «spese attinenti a prestazioni non effettivamente sostenute» e, soprattutto, «allibramento di costi sostenuti per la prestazione di utilità in favore della Boda».
Per quanto riguarda inoltre il progetto “Riparare ma non dimenticare”, presentato dall’Ido - riconducibile a Bianchi di Castelbianco - per partecipare alla gara indetta dall’Istituto Costaggini, la società ligure si sarebbe riuscita ad aggiudicare il lavoro troppo facilmente: era l’unica candidata. Negli atti viene sottolineato che diverse spese sono risultate generiche e altre sarebbero inammissibili, come quelle sostenute per «viaggi personali riferibili alla Boda», e il costo del servizio di «autonoleggio con conducente fornito a favore della Boda e dei suoi familiari e collaboratori». 
C’è poi il progetto “Genova, un ponte per il futuro”. Anche in questo caso, sostiene la Finanza, «sono emersi profili di criticità», visto che molte voci di spesa «risultano connotate da palese carenza dei documenti giustificativi». Viene segnalata l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, «al solo scopo di procurare la liquidità necessaria per compensare utilità rese in favore della Boda o di altri soggetti da lei indicati».

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