Rieti, coronavirus: appello
dei sindacati per la chiusura completa
delle sedi scolastiche

Luciano Isceri
di Samuele Annibaldi
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Venerdì 13 Marzo 2020, 20:26
RIETI - Chiedono l’immediata chiusura di tutte le scuole del Lazio le Organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola e Sals Confsal, le quali hanno inviato una dura nota ai Prefetti, al presidente della Regione e ai sindaci ricordando che se da un lato,  mercoledì sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato ulteriori misure restrittive in tutto il Paese al fine di contrastare la diffusione del Coronavirus, stante l’aumento dei casi che si registrano da Nord a Sud, compreso il Lazio, dall’altro si evidenzia che nel contesto di queste nuove misure debbono rimanere comunque aperte, secondo il governo, le scuole statali, paritarie, parificate, private.

LA PROPOSTA
Le Segreterie Regionali del Lazio nel comunicato congiunto del 12 marzo, sottolineano che la continuità del servizio può essere assicurata anche mediante diversa localizzazione rispetto alla sede abituale, operando secondo modalità di lavoro agile. “Il lavoro a distanza – spiegano i sindacati-non equivale a chiusura o interruzione del servizio, ma alla sua prosecuzione con diverse modalità”. Le tre sigle sindacali ritengono l’ apertura delle sedi scolastiche in questo momento del tutto incongrua in rapporto alla situazione sanitaria del Paese e alla necessità di contenere la diffusione del contagio. “La mancata chiusura delle scuole – scrivono Cgil Cisl e Snals- un provvedimento concettualmente e giuridicamente diverso dalla mera sospensione delle attività didattiche,  determina un flusso di lavoratori non necessario e in contrasto con gli obiettivi fissati nei provvedimenti governativi.

GLI SPOSTAMENTI
Ausiliari, personale amministrativo e tecnico,  dirigenti scolastici e loro collaboratori sono impegnati in spostamenti quotidiani.in giro per il Paese, e, per quello che ci riguarda, lungo il territorio regionale, costituiscono un’irragionevole eccezione all’indicazione di limitare quanto più possibile la circolazione, tenuto conto del fatto che, nel momento in cui la didattica è organizzata secondo nuove modalità che prescindono dalla presenza fisica degli studenti, anche il lavoro di queste figure professionali può essere erogato in base a canoni organizzativi diversi, evitando, una mobilità che assume spesso il carattere del pendolarismo. Mobilità e pendolarismo che, tra l’altro, sono fortemente ostacolati dalle difficoltà nei trasporti che conseguono alla riduzione del servizio”.

L'APPELLO
I sindacati concludono dicendo che allo stato attuale ritengono che non vi siano più ragioni e condizioni organizzative e sanitarie per tenere aperte le scuole. “Nel Lazio, è necessario chiudere da subito gli istituti scolastici, fino a quando la diffusione del contagio non si fermerà, assicurando da remoto la continuità del servizio, secondo le indicazioni fornite in tal senso dalle direttive del Dipartimento della Funzione Pubblica. Chiediamo ai sindaci, ai prefetti e a tutte le autorità di decretare la chiusura immediata degli edifici scolastici. Riteniamo che la nostra richiesta sia fondata su inoppugnabili ragioni di fatto e legittimata giuridicamente dalla situazione di emergenza che la diffusione del Coronavirus ha determinato su tutto il territorio nazionale”.

LO SNALS
A margine di tutto questo il segretario provinciale dello Snals, Luciano Isceri (nella foto) ribadisce che “  qui si tratta di tutelare la salute di persone esposte inutilmente al rischio. Questi lavoratori e non se ne capiscono i motivi, almeno fino al 3 aprile, debbono andare a scuola viaggiando in gruppo o con mezzi pubblici per raggiungere le sedi di lavoro”.
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