Rieti, coronavirus: Prime Comunioni
e Cresime verso un probabile rinvio
Crisi anche per i locali dei festeggiamenti

Prima Comunione
di Marco Ferroni
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Martedì 14 Aprile 2020, 07:13 - Ultimo aggiornamento: 14:16
RIETI - Coronavirus:  archiviato il weekend pasquale senza alcuna celebrazione liturgica, ora l’attenzione delle parrocchie cittadine e della provincia è interamente rivolta allo svolgimento o meno delle comunioni (foto d’archivio)e delle cresime previste tra la fine di aprile e metà giugno. A tal proposito i parroci che, una volta scattata l’emergenza sanitaria hanno sospeso il catechismo, sono in attesa di una decisione ufficiale da parte del vescovo Domenico Pompili. «Realisticamente si pensa a spostarle in avanti - spiega monsignor Pompili - di quanto dipende dagli sviluppi della situazione, per ora incerta. Quando possibile, ci sarà una comunicazione per tutti».

Ipotesi autunno
La sensazione è che nella migliore delle ipotesi si possa provare a recuperare tra settembre e ottobre inoltrato, magari in concomitanza con le sessioni autunnali già programmate, ma è chiaro che poi molto - se non tutto - dipenderà anche dalle disposizioni governative che prima dovranno riaprire le chiese alle celebrazioni, poi dovranno spiegare le modalità d’ingresso nelle parrocchie. Trattandosi di cerimonie, evidentemente, ogni comunicando (o cresimando che sia) avrà al seguito non meno di una ventina di parenti che vorranno partecipare al rito religioso, il che sottintenderebbe un assembramento non indifferente da affrontare con mascherine e guanti per tutti.

Locali in crisi
Ma non è finita qui perché - inutile negarlo - al termine del rito religioso, le famiglie proseguirebbero i festeggiamenti in ristoranti e agriturismi, laddove in questo momento si fa già la conta dei danni. «Purtroppo, avremo un danno non inferiore ai 200mila euro - spiega Bruno Renzi, che insieme alla moglie e al figlio Gianluca, gestisce Villa Battistini - Avevamo prenotazioni per 7/8 cerimonie a fine settimana, ma purtroppo salterà tutto: non a caso, stiamo già restituendo le caparre a chi aveva bloccato la sala per tempo».
Non è da meno la situazione di Carlo Stocco, che da anni ormai cura ogni particolare nella location di Colle Aluffi: «Aspettiamo una comunicazione ufficiale - dice - ma da quello che trapela dalle varie parrocchie, difficilmente ci saranno cerimonie in primavera. In autunno? Potrebbe essere un’idea, ma noi a esempio ci troveremo in difficoltà in quanto per quello stesso periodo abbiamo già matrimoni e altre cerimonie organizzate. Il danno? Intorno ai 100mila euro». Lo sfogo dei ristoratori varca anche i confini della città e arriva fino a Ornaro, dove da oltre trent’anni la famiglia Castellani gestisce il ristorante Regina: «Noi siamo quattro fratelli - afferma - e quindi quattro famiglie che in questo momento sono in ginocchio: la nostra location avrebbe ospitato anche quindici cerimonie contemporaneamente, ma purtroppo salterà tutto. Nel frattempo abbiamo dovuto porre tre dipendenti in cassa integrazione e, nonostante lo stop dell’attività, stiamo continuando a manutenere la struttura perché altrimenti i costi raddoppierebbero. Cosa accadrà non è facile intuirlo, ma è chiaro che questa situazione anche nei mesi avvenire avrà delle ripercussioni sull’atteggiamento della gente».
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