Rieti, coronavirus: pendolari,
ritorno al lavoro al rallenty

I posti contingentati
di Emanuele Laurenzi
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Martedì 5 Maggio 2020, 01:19 - Ultimo aggiornamento: 13:34
RIETI - Coronavirus: afflusso limitato e ordinato sui bus Cotral diretti da Rieti a Roma, coi posti a sedere disposti tutti rigorosamente a scacchiera.
Prima giornata di fase 2 in chiaroscuro sul fronte del trasporto extraurbano: tutto bene per i pendolari, regole da rivedere secondo la Uil di Rieti che pone l’accento su alcune criticità segnalate dai lavoratori.
Due facce della stessa medaglia, in una giornata che rappresentava un’incognita assoluta: difficile fare previsioni sul flusso degli utenti che si sarebbe riversato sui mezzi. Cotral ha avviato da diversi giorni una campagna di comunicazione ribadendo le regole da rispettare e, sui mezzi in servizio, ha diviso i sedili in 3 tipologie: utilizzabile, non utilizzabile e utilizzabile in maniera facoltativa. Nel primo caso sulla seduta riservata ai passeggeri non c’è nulla, nel secondo c’è un cartello rosso con la scritta «non occupare questo posto», mentre nel terzo c’è un cartello blu con la scritta «solo se tutti i posti disponibili sono occupati siedi qui».
Una disposizione a scacchiera che consente di rispettare la distanza sociale, facendo salire come numero massimo la metà dei passeggeri che sono indicati sulla carta di circolazione (30 per i bus normali e 45 per i bipiano). Nel caso ci siano più persone a bordo, l’autista è autorizzato a fermare la corsa. Tutte le regole sono sul sito www.cotralspa.it.

Tutto ok per i viaggiatori
«Come primo giorno non abbiamo ricevuto segnalazioni di problemi, né criticità a livello complessivo», ha spiegato ieri sera il presidente del Comitato pendolari, Massimiliano Nicodemo. Cotral ha applicato l’orario non scolastico, facendo partire da Rieti doppi bus negli orari di punta per i pendolari, ovvero alle 5.30, 6, 6.30 e 7. Non c’è stato mai affollamento e le corse sono filate via lisce.
«Abbiamo chiesto agli iscritti di monitorare la situazione – spiega Nicodemo – e tutto è andato bene. I flussi sono stati bassi (si parla di una media di 15 persone a corsa, ndr), ma lo immaginavamo. Molti sono ancora in smart working e le università sono chiuse. In questa situazione, però, ogni giorno rappresenta un’incognita».

La Uil chiede attenzione
Diverso il punto di vista dei lavoratori che, attraverso i sindacati, hanno chiesto il rispetto delle misure di sicurezza. Un primo sollecito era stato già inviato dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl domenica e ieri la Uil ha rincarato la dose. «La fase 2 è iniziata con non poche difficoltà», hanno scritto in una nota il segretario generale di Rieti e della Sabina romana, Alberto Paolucci e quelli di categoria, Pierluigi Giacomelli.

Le criticità
«Molti autisti – si legge nella nota – sono stati costretti a reperire una fascia di plastica per assicurare il distanziamento perché non tutte le vetture erano provviste della catenella. C’è incertezza, poi, sul numero delle persone che possono salire. Procedure che obbligano l’autista ad assumere la figura di sceriffo e lo distraggono dalla funzione principale che deve avere».
Evidenziando le principali criticità rilevate, Paolucci e Giacomelli della »Uil hanno ribadito all’azienda la necessità di prendere provvedimenti per tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri». Oltre a questo, i due sindacalisti »Uil chiedono anche «l’aumento delle corse per evitare che chi va a Roma per lavoro e prende il bus da fermate intermedie, non potendo salire su una corsa già piena sia costretto ad aspettare le successive mettendo così a rischio anche la propria occupazione».
 
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