Rieti, coronavirus, da Shanghai
a Taipei Marco Mirabella
nel mondo delle startup: «Qui
emergenza gestita al top»

Marco Mirabella
di Mattia Esposito
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Venerdì 15 Maggio 2020, 10:41

RIETI - E' tra Shanghai (Cina) e Taipei (Taiwan), che il reatino Marco Mirabella ha trovato la strada giusta per la sua vita e la sua carriera.

Ventisei anni, Marco racconta la sua storia: «A Shanghai mi sono trasferito inizialmente per motivi di studio, sono stato selezionato per un programma di doppia laurea fra il Politecnico di Milano, dove ho studiato Ingegneria Gestionale e l'università Tongji di Shanghai dove mi sono laureato in ingengeria meccanica e della produzione».

Ed è proprio qui che scatta la scintilla: «Appena finito il programma di doppia laurea a Shanghai, invece di tornare, ho aperto una piccola startup all'interno del campus universitario. Si chiama Qfplan, dove aiutavamo studenti a vendere e comprare oggetti di seconda mano da una piattaforma online. Il progetto si è bloccato perché, per motivi familiari, i miei due cofondatori cinesi si sono dovuti trasferire altrove».

E ora? «Al momento mi trovo a Taipei. Vivo qui da quasi quattro anni. Il fondo di investimento per il quale facevo l'analista mi ha trasferito qui inizialmente in maniera temporanea per aiutare l'acceleratore di startup parte del gruppo. Mi sono innamorato di Taiwan e ho chiesto di essere trasferito in maniera permanente. Prima di Taipei il mio lavoro era proprio in Cina, a Shanghai. Al momento sono il Chief Strategy Officer per una startup Taiwanese chiamata BigGo, un motore di ricerca prezzi con siti in Indonesia, Tailandia, Taiwan, Giappone e presto anche in Italia».

L'emergenza coronavirus sembra però aver colpito in maniera poco significativa proprio Taiwan, che ha pochissimi casi accertati: «Uno dei migliori posti al mondo per la gestione del virus - ci racconta Marco - forti dell'esperienza con la Sars, appena ricevuta la notizia del Covid-19 Taiwan ha effettuato immediatamente delle misure di protezione e bloccato i voli da Wuhan, rendendo subito obbligatorie le mascherine per tutti. Dopo aver fatto rientrare tutti i connazionali, ha bloccato i voli di ingresso. Grazie a queste misure Taiwan non ha dovuto procedere con la quarantena forzata e tutte le attività si sono svolte regolarmente».

Il pensiero però è anche all'emergenza italiana: «Mi ha fatto preoccupare molto. La mia famiglia, ad eccezione di mio fratello che vive in Germania, risiede tutta a Rieti. La situazione di Contigliano con la zona rossa mi ha spaventato, ho avuto alcuni amici che si sono ammalati».

E il futuro?: «Vorrei tornare in Italia - spiega ancora Marco - e portare con me l'esperienza che ho acquisito in Asia. Siamo un Paese con molto potenziale, considerando il buon livello delle nostre università e tasso di piccole e medie imprese. Peccato che la politica, dal punto di vista fiscale, ci renda poco attrattivi quando si parla di aprire una nuova società». 

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