Rieti, coronavirus. L'assessore Antonio Emili: «Quando ho perso il gusto, ho capito
di essere positivo»

L'assessore Antonio Emili
di Mario Bergamini
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 00:10

RIETI - «Sto bene, grazie. Sto bene. Nello scorso fine settimana ho accusato dei sintomi influenzali, indolenzimento alle ossa, soprattutto. Poi ho perso il gusto, allora ho capito che la cosa poteva essere più seria. Il medico di famiglia mi ha fatto fare il tampone e questa mattina (ieri, ndr) ho avuto la risposta. Sono positivo al coronavirus, ma già sto molto meglio. Il vaccino antinfluenzale?...No, quello non lo avevo fatto». Antonio Emili risponde al primo squillo del suo cellulare e il timbro della voce è il solito di sempre. Nitido, pacato. Tra i nuovi contagi di giornata c’è anche lui, assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici, da sempre in primo piano nella vita politica cittadina. 
E’ il primo amministratore della città in carica, da quando la pandemia è esplosa e si è diffusa nel nostro territorio, a restare positivo al Covid. La dimostrazione che questo virus non conosce indirizzi, professioni e né ha alcuna appartenenza politica. Colpisce dove lo porta il vento. 
«Mah...nella mia attività amministrativa giornaliera, sia io che tutti i dipendenti dei settori di Urbanistica e Lavori pubblici stiamo molto attenti e seguiamo alla lettera le raccomandazioni in materia di prevenzione del virus. Mascherina e distanziamento sociale sempre, proprio per evitare qualsiasi forma di contagio. Quando ho scoperto di essere positivo ho però avvertito l’esigenza, da amministratore che ha responsabilità pubbliche, di rendere nota la mia situazione, affinché ne siano consapevoli anche coloro i quali sanno di aver avuto dei contatti con me in questi giorni».
Anche suoi colleghi di giunta? C’è il rischio di una quarantena dell’intera compagine amministrativa?
«No, non credo. Nessuno dei colleghi di giunta ha sintomi e, in ogni occasione di incontro, abbiamo sempre adottato tutte le precauzioni possibili. Tra le altre, negli ultimi giorni non ci sono state sedute dell’esecutivo. Se qualcuno dei miei colleghi dovesse poi avvertire sintomi, adotterà il comportamento che il protocollo sanitario prescrive in queste occasioni». 
Lei è in isolamento, ma dalla voce e dallo spirito sembra di intuire che continuerà a lavorare come sempre.
«Certo, continuerò a lavorare come sempre. Abbiamo tante cose da fare e tante sono in corso di realizzazione nei settori di Urbanistica e Lavori pubblici. Dobbiamo definire la messa in funzione dell’ascensore di piazza, sta andando avanti velocemente il contratto di quartiere di Villa Reatina e, per restare all’oggi, è passata la mia proposta di rimodulazione in merito ai finanziamenti di Rieti 2020, nel caso specifico per il progetto del mercato coperto. Non possiamo fermarci e quando avrò bisogno di parlare insieme con più persone andremo in videoconferenza».
Ma essendo obbligato a restare a casa, almeno un’ora in più da dedicare a una sua passione la troverà?
«La lettura di un buon libro.

Leggo molto e, forse, in questi giorni di soggiorno forzato in casa, potrò leggere un po’ di più».

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