Rieti, coronavirus, Gaia Caluisi
bloccata ad Ancona: «Così
vicina e così lontana, mando
abbraccio virtuale ai miei cari»

Gaia Caluisi
di Paolo Annibaldi
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Sabato 18 Aprile 2020, 12:05

RIETI - Gaia Caluisi, universitaria reatina non ancora ventenne, è al primo anno di studi in Biologia presso l’Università di Ancona. Non torna a Rieti da febbraio, vivendo la quarantena forzata nel capoluogo marchigiano all’ombra del Conero. Divide un appartamento in città con altri studenti universitari e col passare dei giorni, di una emergenza sanitaria che ancora pare non voglia dar tregua, sente sempre di più l’esigenza e il desiderio di tornare a trascorrere qualche giorno nella sua Rieti. Le Marche, peraltro, sono state tra le prime regioni italiane dove la diffusione del coronavirus si è impennata subito dopo l’inizio dell’emergenza, con le ordinanze contenenti misure restrittive scattate quasi in contemporanea con le regioni del Nord Italia più colpite.
 
La nuova organizzazione tra ansia e speranze
Gaia, che a marzo ha fatto solo una settimana di lezioni in ateneo e adesso segue via web il suo corso di laurea, ha vissuto anche momenti di apprensione quando, ad una festa di laurea, è entrata in contatto con altri ragazzi tra i quali, è poi stato riscontrato un caso di positività al Covid 19. «Era proprio all’inizio di marzo - racconta Gaia Caluisi - quando ancora le notizie erano frammentarie e le eventuali prescrizioni sui comportamenti da tenere, cosa fare e come comportarsi, non erano chiarissime. Tutti noi dell’appartamento, ci siamo auto isolati da subito e fortunatamente nessuno ha avuto problemi. Siamo molto ligi alle regole – prosegue Gaia - fin da subito ci siamo organizzati per la spesa e l’approvvigionamento dei generi di prima necessità, muovendoci sempre in sicurezza. Seguiamo l’andamento e l’evolversi degli eventi che in questo momento ci fanno essere cautamente ottimisti dato che le Marche, essendo stata tra le prime regioni colpite ed avendo attivato subito protocolli rigidi tenendo alto il grado di allerta, dovrebbe essere anche tra le prime regioni ad uscire da questo periodo surreale. Ancona, in particolare, è una città ben attrezzata dal punto di vista ospedaliero e dei presidi sanitari.  Ci arrivano notizie di tanti guariti negli ultimi giorni e questo ci fa guardare avanti con fiducia e con una prospettiva diversa rispetto ai giorni clou dell’emergenza».
 
Le lezioni, gli esami on line e la nostalgia di Rieti
Gaia è quasi due mesi che vive fuori Rieti, nell’ appartamento dove studia e tramite il pc segue le lezioni online, ha già fatto un esame in via telematica e in questa nuova modalità ne sta preparando un altro. Non ha gli stessi comfort che ha a casa ma ha saputo adattarsi, ha un ottimo feeling con i coinquilini ma quando pensa agli amici di Rieti, alla sua città e ovviamente alla famiglia (al papà, il professor Luigi, la mamma Stefania Mariantoni ex assessore in Comune, la sorella Irene, il fratello Gioele e il cane Sally parte integrante della famiglia) la nostalgia è forte, malgrado li senta tutti i giorni. «E c’è anche tanta la voglia di abbracciarli – conclude Gaia – ma in tempo di distanziamento sociale non si può neanche quello, allora tramite Il Messaggero, oggi, lo faccio virtualmente».    

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