Rieti, coronavirus: la sfida di Filomena
porta a riaprire l'unico alimentari del paese

Vacone
di Samuele Annibaldi
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 01:22 - Ultimo aggiornamento: 14:45
RIETI - Coronanavirus. “Si chiude una porta, si apre un portone”, recita un vecchio adagio popolare che pare calzare a pennello su quanto accaduto ieri a Vacone, paese di 234 anime. L’unico negozio di alimentari presente in paese aveva chiuso i battenti il 31 dicembre scorso, per raggiunti limiti di età della storica proprietaria, la signora Adele. Ebbene ora, in piena emergenza coronavirus ( Vacone non ha casi di positivi), con le persone che non possono spostarsi da un comune all’altro e con grandi difficoltà, specie per le persone anziane ad approvvigionarsi beni di prima necessità, arriva la notizia che da ieri, lì dove c’era l’alimentari (nella foto) di Adele, ha aperto l’Emporio “ Vacone Style” di Filomena Minicucci: alimentari, abbigliamento, casalinghi, ferramenta e tabacchi. «Presto spero anche i giornali - spiega Minicucci - ho già presentato la domanda». Una sfida, quella della signora Filomena, che solo una vaconese doc come lei, in un momento difficile come questo, poteva raccogliere.
E un gesto d’amore per il paese che 49 anni fa le diede i natali, perché la signora Filomena, proprio 49 primavere or sono, è stata l’ultima abitante di Vacone a nascere in paese, quando ancora si partoriva in casa. Chi è nato dopo lo ha fatto altrove, in ospedali o cliniche. «Non posso fare l’inaugurazione del negozio in questo particolare momento - spiega la neotitolare - diciamo che la cerimonia è solo rimandata a tempi migliori. Intanto però apro perché c’è bisogno. So che sarà una sfida ma a me piace l’idea e non mi tiro indietro, convinta che se la gente mi darà una mano, insieme riusciremo a ripartire e il paese tornerà ad avere pian piano i servizi primari». Riassume il pensiero di tutti il sindaco Marino Capanna: «Un grazie a Filomena, alla quale vanno gli auguri di tutti. È importante per noi tutti e da noi tutti dipenderà ora il mantenere questo che per il paese rappresenta molto di più di un semplice negozio, ma un vero punto di riferimento dove si potrà, quando i tempi lo permetteranno, tornare anche a incontrarsi per socializzare».
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