Rieti, il progetto della Coop Centro Italia sullo Zuccherificio torna in commissione urbanistica e in città si riapre il dibattito tra pro e contro

Rieti, il progetto della Coop Centro Italia sullo Zuccherificio torna in commissione urbanistica e in città si riapre il dibattito tra pro e contro
di Alessandra Lancia
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Domenica 17 Giugno 2018, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 13:10
RIETI - Ex Zuccherificio, in commissione Urbanistica si riparla del progetto di ipermercato di Coop Centro Italia da 60 milioni di euro e in città ripartono i cori delle tifoserie pro e contro. «Ho convocato Coop Centro Italia solo per capire insieme ai consiglieri comunali dov’eravamo rimasti e dove tutto si fermò nel 2014 – dice il presidente della commissione Urbanistica, Matteo Carrozzoni – Coop ci ha fatto presente che l’interesse all’investimento non è mai venuto meno e che c’è sempre la disponibilità a riaprire un’interlocuzione con il Comune. Hanno parlato di investitori disposti a concorrere all’iniziativa, per fare dell’ex Zuccherificio ristrutturato un attrattore per la città, un po’ come lo fu l’Emmezeta negli anni Novanta. Poi, certo, c’è da capire la sostenibilità del progetto e tutto il resto».

IL PROGETTO
Già, il progetto: un progetto, disse il 16 settembre del 2013 l’allora assessore Andrea Cecilia a Il Messaggero «che è fuori da tutti i parametri di legge, sia urbanistici che commerciali. Da parte nostra non c’è nessuna preclusione, ma per incontrarci da qualche parte bisognerà fare un bel po’ di strada. Né basta promettere 200 posti di lavoro per avere un trattamento che ad altri imprenditori e ad altri cittadini sarebbe negato. In quell’area – spiegò Cecilia con una chiarezza e una ruvidità che gli sarebbe costata cara – il prg prevede una cubatura per il commerciale di 8000 metri quadrati. Coop Centro Italia ne reclama molti di più. Possiamo pensare di andare in deroga alle previsioni di piano, ma si deve dimostrare che il progetto sia realmente sostenibile e conveniente per la città. Diversamente, andremmo a fare un favore a un singolo imprenditore, lasciandone al palo altri».

LA DISAMINA DELL'ASSESSORE LUDOVISI
Ed è più o meno quanto l’ex assessore Giovanni Ludovisi ha ripetuto venerdì in commissione Urbanistica a beneficio di assenti e immemori. Ma all’epoca furono mesi di braccio di ferro tra Coop Centro Italia e giunta Petrangeli, con la Coop che all’insegna dello slogan «ruggine o futuro» lanciò una delibera di iniziativa popolare che fu sottoscritta da seimila reatini. Delibera che fu però respinta in quanto illegittima il 7 febbraio del 2014 dal consiglio comunale, pur lasciando le porte aperte al gran capo di Coop Centro Italia ,Giorgio Raggi.

LO STOP
Porte chiuse dallo stesso Raggi il 17 aprile, con una nota del consiglio di sorveglianza che annullò l’investimento promesso. In realtà, la pietra tombale sul progetto di Coop Centro Italia – un «print», un programma integrato presentato nel 2011 su bando della giunta Emili – ce l’aveva messa la commissione Peron l’11 febbraio. L’istruttoria finale premiò uno solo dei 32 progetti presentati, quello di Angelo Pezzopane per il recupero della Tre I di Vazia: investimento di 15 milioni di euro un centro con cinema multisala, ristorante, ludoteca, discoteca, palestra, ambulatori, centro commerciale, centro vendita per prodotti agricoli locali, centro per artigianato e residenze. Naturalmente, pur potendosi fare, non se n’è fatto più niente.
 
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