Rieti, Coop 76: c’è il rinvio a giudizio per i 6 indagati

Tribunale di Rieti (foto d'Archivio)
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Giovedì 17 Novembre 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 07:11

RIETI - Tutti i sei indagati rinviati a giudizio, come fu sollecitato dal pubblico ministero Lorenzo Francia, sulla vicenda giudiziaria del fallimento della Coop Risparmio 76. Respinte due eccezioni preliminari e rinvio a giudizio dei sei indagati per il 7 febbraio 2023, davanti al collegio presieduto da Carlo Sabatini. Si tratta di Giuseppe Martellucci, Alessandro Toniolli, Pierlorenzo Scacciafratte, Candida Di Mario, Luca Santoprete, Pasquina Sciamanna.
Fatti risalenti al 2012/2013 e che ora, dopo ulteriori indagini e la riqualificazione dei capi di imputazione (dall’ipotesi di reato di appropriazione indebita a bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale), è approdata ieri in udienza preliminare, davanti al giudice Riccardo Giovanni Porro. Da maggio, era infatti atteso per novembre il pronunciamento del giudice del tribunale di Rieti sulle richieste di rinvio a giudizio dei sei indagati, a vario titolo accusati in qualità di amministratori, direttori, nonché sindaci della Cooperativa. Un processo “stroncato” in fase dibattimentale nel 2017, quando la sentenza di insolvenza della Coop Risparmio 76, emessa dal tribunale civile, portò il giudice monocratico Ilaria Auricchio a “rispedire” il fascicolo in procura.

Le indagini. Erano stati i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Rieti a concludere una capillare attività investigativa, che aveva rilevato presunte condotte appropriative illecite, in danno di numerose persone, tra cui molti lavoratori dipendenti.

Nel 2017 poi la sentenza sullo stato di insolvenza della cooperativa e, quindi, del suo fallimento. Da qui nuove indagini, che ipotizzarono il reato di bancarotta fraudolenta. Per le fiamme gialle il danno arrecato alla massa creditoria, rapportato alla determinazione dello stato passivo approvato, sarebbe superiore ai 13 milioni di euro. Accuse dalle quali gli imputati avevano sempre preso le distanze, sicuri di poter dimostrare la loro estraneità. Al momento 16 i lavoratori parti civili nel processo, rappresentati dai legali Sara Principessa, Giorgio Cavalli e Costanzo Truini, più due fornitori (avvocato Fabrizio Di Paolo). Un processo che apre di nuovo speranze ai creditori del fallimento e ai dipendenti che avevano devoluto stipendi e risparmi al management della cooperativa.

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