RIETI - "Ingresso libero fino ad esaurimento posti", diceva chiaramente il comunicato stampa inviato mercoledì sera in merito al concerto "Una Banda per Lucio", programmato al Teatro Flavio Vespasiano per oggi pomeriggio alle 18.30. Doveva essere un omaggio a Lucio Battisti per i suoi ottant'anni, con la Banda della Polizia a suonare, e due ospiti d'eccellenza come Mario Lavezzi e Mogol. È stato un oltraggio ai cittadini. Cittadini che si sono pazientemente messi in coda arrivando anche da Borbona, Torricella in Sabina, Ornaro.
"Sto qui dalle 16.30 - dice la signora Maria Antonietta - ci tenevo particolarmente, da giovani dalla Piana andavamo a sentire la Formula 3 a Poggio Bustone, e ci arrivavamo a piedi".
"È una grande scorrettezza, lo scriva", incalzano. "Questa cosa offende la dignità della persona - dice Maria Adele - non si organizzano così le cose, ci offendono come cittadini. Abbiamo perso un pomeriggio, atteso più di un'ora in piedi. Bastava far pagare un biglietto, accreditarsi in qualche modo. Il comunicato è stato ingannevole". Maria arriva dalla Sabina: "Ho visto la locandina, mi sento presa in giro. Ci stanno facendo sentire inferiori. Abbiamo visto entrare amici degli amici dei musicisti".
Maria Laura e il marito vengono da Quattro Strade: "Ci piaceva Lucio, abbiamo letto ingresso libero, non possiamo pagare tutto, questo ci piaceva. Invece nulla". In fondo alla fila, qualcuno era in trepidazione sperando in una foto con Mogol, uno degli ospiti annunciati che invece - sentito da Il Messaggero ieri alle 15 - avrebbe mandato solo un videomessaggio. Peccato, perché davvero poteva essere una bella occasione per cantare tutti, una festa per la città. Insomma, dove essere un "canto libero". Invece è stato un canto a invito.
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