Il concorsone al Comune di Rieti:
Cicchetti non assumerà mai
i vincitori se non lo stabilirà il Tar

Il concorsone al Comune di Rieti: Cicchetti non assumerà mai i vincitori se non lo stabilirà il Tar
di Alessandra Lancia
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Venerdì 6 Aprile 2018, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 13:52
RIETI - Muro di gomma, in Comune, per i vincitori del «concorsone» indetto dalla giunta Petrangeli. Ieri mattina ennesima seduta della commissione di controllo e garanzia, stavolta per valutare l’ultima nota del Dipartimento della Funzione pubblica, quella in cui si precisa che la graduatoria può ritenersi definitiva, che i vincitori hanno conseguito «un vero e proprio diritto soggettivo all’immissione in ruolo», e che ulteriori ritardi nell’assunzione rischiano di ledere i loro diritti.

L'ATTACCO DI UBERTINI
«Cos’altro doveva scrivere di più e con più chiarezza la Funzione pubblica per convincervi a procedere con le assunzioni?», ha incalzato Carlo Ubertini (Psi), non senza un massiccio ricorso alla retorica. Ma Ettore Saletti di Forza Italia (nella foto), coriaceo ha piuttosto spostato l’attenzione dalla graduatoria finale al processo di gestazione del concorso, a parere della giunta Cicchetti viziato da lacune e vere e proprie illegittimità. «E su quello la Funzione pubblica non dice nulla, si rimette agli atti comunali».

LA POSIZIONE DELLA LEGA
«Non spetta a noi consiglieri comunali fare i giudici amministrativi – la posizione «mediana» di Andrea Sebastiani e del gruppo della Lega – Il giudizio di legittimità su atti e procedure lo lasciamo volentieri al Tar, visto che c’è un ricorso presentato dai vincitori del concorso e visto che nell’opporsi al ricorso il Comune ha sollecitato un giudizio di merito. Una volta che il Tribunale amministrativo regionale si sarà pronunciato, allora faremo le nostre scelte politiche, valutando se assumere e come, alla luce delle necessità e anche delle possibilità finanziarie dell’ente».

Dunque, il muro di gomma non si è scalfito neanche stavolta, col Comune che praticamente si fa le pulci da solo e che ha un disperato bisogno di personale tanto da ingaggiarlo con consulenze o promuoverlo con procedure di dubbia legittimità. Ma i vincitori di quel concorso no, proprio non li assume, a meno che non sarà il Tar a ordinarlo. Diabolica politica, quando troppa e quando niente.
 
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