Colle Rinaldo, solo 8 residenti ma un'associazione che ha deciso di rivitalizzare il borgo reatino

Colle Rinaldo
di Sabrina Vecchi
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Giovedì 8 Giugno 2023, 09:59

RIETI - Sono otto, i residenti del centro storico di Colle Rinaldo. Che salgono a massimo 35, se si conta un raggio più ampio della frazione del Comune di Borgo Velino. Quattro donne vedove che abitano sole, una coppia di ultracinquantenni e una coppia di ultraottantenni, a popolare l'antico e delizioso borgo. Dopo il terremoto del 2016, anche le seconde case di villeggiatura sono rimaste chiuse, a causa di danneggiamenti strutturali che le rendono inagibili. La chiesa invece, è stata sostituita da una casetta di legno che funge anche da luogo ricreativo e di aggregazione sociale.

La decisione. Uno scenario desolante, che ha mosso la volontà di una quindicina di giovani volontari, tutti di mestieri diversi e tutti originari di Colle Rinaldo, hanno fondato un'associazione alla quale dedicano ogni ora del loro tempo libero. Come Cesare, che è anche assessore alla cultura del Comune di Borgo Velino, come Maria Teresa che fa l'insegnante, o come Katia e Alessandra, che fuggono appena possono dal loro negozio per sistemare vicoli, fiori o panchine. E naturalmente come il sindaco Emanuele Berardi, che appena libero da impegni istituzionali indossa gli abiti da lavoro per dare una mano. "Questo è il nostro modo per rivitalizzare le nostre origini e rendere il più possibile attrattivo questo posto", dicono dall'associazione. E i frutti, negli anni, cominciano a vedersi. L'estate si arriva a quasi un centinaio di abitanti, che magari si attrezzano con i camper o utilizzando le strutture ricettive dei paesi vicini.

Le iniziative. L'idea dell'associazione è anche quella di infondere nuova linfa alle feste che un tempo animavano Colle Rinaldo: dalle classiche feste patronali alle sagre, la linea è quella di valorizzare la tradizione con creatività, creando possibilità di attrarre visitatori. "C'è la festa dedicata alla Madonna che abbiamo legato alla possibilità di mangiare insieme nelle cantine del paese, rimesse a posto mantenendo arnesi e usanze del posto", dicono i volontari. "Molti ragazzi stanno riscoprendo le tradizioni contadine legate al territorio che magari avevano sentito dalle voci dei nonni, hanno scoperto le modalità agricole, della pastorizia, della viticoltura".

Ma l'associazione ha allestito anche mostre fotografiche e riscoperto piatti tipici spesso dimenticati, come le "coe dei surgi", un tipo di pastasciutta fatta ad acqua e farina e condita con pomodoro semplice, in forma di finissimi filamenti che ricordano appunto le code dei topi. Anche per quest'estate non mancheranno le escursioni e le rimpatriate tradizionali legate ai vecchi riti legati al grano e ai covoni. Fino ad arrivare a fine ottobre, con la sagra delle castagne e le iniziative d'autunno. "Abbiamo aggiunto anche altre cose, e rimodernato un po' la tradizionale asta delle pizze nostrane, che in dialetto si chiama "lu sbannimento". Ma quello che c'è di davvero bello è l'atmosfera che si respira. Tutti noi abbiamo voglia di ridare vita al nostro borgo, piccoli e grandi. E quando si organizza qualcosa, nessuno si tira indietro: c'era chi prepara o chi pulisce, chi apparecchia e chi allestisce. Ciascuna persona, giovane o più anziana, offre il suo contributo per aiutare Colle Rinaldo. Questa nuova vitalità fatta di armonia e relazioni è sicuramente la cosa più bella, e se i risultati arrivano, è solo grazie alla forza di volontà e al lavoro di squadra".

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