“Attualmente si stanno studiando nuove strategie di controllo perché quelle finora adottate si sono rivelate inefficaci - sottolinea Giuseppe Casu direttore Coldiretti Roma - Abbiamo proposto una progettualità che, fondata sulla misura 4.1 del Psr (Piano di Sviluppo Rurale) in uscita, possa accompagnare le imprese verso la realizzazione di impianti coperti. In questo modo garantiremmo la protezione dagli attacchi dell’insetto e riusciremmo ad avere un comparto più strutturato”. In programma anche misure per migliorare l’identificabilità del prodotto, attraverso un marchio collettivo, e per valorizzare la ciliegia con azioni di trasformazione da abbinare alla vendita diretta, attualmente principale forma di collocazione sul mercato.
“E’ un progetto importante che nasce dal grave problema Drosophila Suzukii, ma può accompagnare la cerasicoltura Sabina verso una necessaria evoluzione in termini di competitività e valorizzazione sul mercato - spiega Alan Risolo presidente di Coldiretti Rieti – L’obiettivo è quello di dare continuità alla coltivazione della ciliegia, rendendola ancora più centrale tra le attività che possono portare reddito al territorio”.
Di questa problematica si è parlato anche nel corso dell’incontro promosso ieri a Palombara Sabina da Coldiretti Roma e Rieti, in collaborazione con la rete di imprese “Produttori Agricoli di Frutta”. All’evento hanno partecipato Alan Risolo, Presidente Coldiretti Rieti; Giuseppe Casu, direttore Coldiretti Roma e Rieti; Carlo Loffreda, condirettore Coldiretti Rieti; Massimiliano Di Carlo, Presidente della rete “Produttori Agricoli di Frutta” e l’agronomo Arnaldo Peroni.
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