I paradossi di Rieti, città ostile ai bimbi ma non ai giovani

Rieti
di Antonio Bianco
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Giugno 2021, 00:10

Rieti non è proprio una città a misura di bambini, poco per il benessere degli anziani, ma è “attraente” per i più giovani. E’ quanto emerge dalla indagine del Sole24ore sulla qualità della vita che prende in esame i tre target generazionali. Alla base del report ci sono dodici indicatori differenziati, come i posti disponibili negli asili nido, il tasso di disoccupazione giovanile e il numero di geriatri. 
La provincia reatina si attesta al 52esimo posto nella classifica della qualità della vita di bambini (sul totale delle 107 province). Un dato che la pone sotto la media nazionale. Al primo posto c’è Cagliari, ultima Foggia. Disaggregando i dati si nota poi come il Reatino ha 1,8 pediatri ogni mille residente da 0 a 14 anni (74esimo posto). Non va meglio per gli asili nido, dove i posti disponibili sono 17,9 ogni 100 abitanti (71esimo posto). Il capoluogo offre un discreto rapporto tra retta d’asilo nido e reddito medio dichiarato, con un’incidenza del 15,1% (47esimo posto). Per avere un termine di paragone, basti pensare che il podio spetta a Catanzaro dove l’incidenza è del 5,8%. Si posiziona invece al 22esimo posto per quanto riguarda il numero medio degli studenti per classe: 19,2 nelle scuole pubbliche.

Provincia che invecchia
E che sia un territorio che invecchia è dimostrato dal «tasso di fecondità»: 1,2 il numero medio di figli per ogni reatina. Per quanto riguarda invece la qualità della vita dei giovani, è Ravenna la città dove si vive meglio. Rieti però qui – con il suo 21esimo posto – non sfigura. E ciò è dovuto a un’imprenditorialità under 35 dinamica, con un valore di 599,4 sul totale delle imprese registrare e a un saldo migratorio positivo. Al 13esimo posto per «aree sportive all’aperto» e alla 24esima posizione per «bar e discoteche in relazione alla popolazione». Discreta la posizione per «laureati e altri titoli» tra i 25 e i 29 anni: 46esimo posto. Classifica bassa invece per quanto riguarda «il tasso di disoccupazione giovanile» (89esimo posto) e «amministratori comunali con meno di 40 anni» (79esimo posto). 
Secondo il quotidiano economico, poi, la provincia ideale per gli anziani è quella di Trento.

Rieti invece si posizione al 63esimo posto nella classifica generale. Disaggregando anche qui i dati, si nota un punteggio basso per quanto riguarda la presenza di geriatri (93esima posizione), «l’inquinamento acustico» (102esima posizione) e la «mortalità per demenza e malattie nervose» (103esima posizione). Per la «spesa per trasporto disabili e anziani» si spende poco più di 19 euro per abitante sopra i 65anni. Basti pensare che la prima in classifica, Aosta, ne sborsa poco più di mille per ogni suo cittadino. È poi al 50esimo posto per le «pensioni di basso importo» e la «spesa per l’assistenza domiciliare». Ma è in 25esima posizione per speranza di vita sopra i 65 anni. Dato sorprendente: ha un consumo bassissimo di farmaci (seconda posizione).

© RIPRODUZIONE RISERVATA