RIETI - «Tre giorni fa non salvavo nessuno della mia squadra, oggi invece non c’è un giocatore che sia andato sotto la sufficienza. Nel bene e nel male noi siamo questi, vinciamo o perdiamo sempre tutti insieme». E' una vera e propria celebrazione del gruppo quella che fa Gabriele Ceccarelli al termine della gara vinta a Jesi 76-63. Il coach della Kienergia Npc Rieti si gode il ritorno alla vittoria dopo lo scivolone interno con Ozzano, al termine di una gara di fatto sempre condotta, ma segnata da due parziali pesanti incassati dai suoi.
«Abbiamo sempre condotto - spiega Ceccareli - andando sotto una volta sola, ma siamo stati molto bravi a reagire. Va detto che Jesi col nuovo asset e con l'inserimento di Gay sarà un osso duro e vincerà molto. Noi siamo partiti forte, poi loro ci hanno ripreso, ma abbiamo fatto una partita sostanziosa con i nostri leader che sono venuti fuori quando ne avevamo bisogno. Nei momenti in cui non segnavamo, abbiamo mosso il tabellino con i liberi di Broglia, caricando i loro giocatori di falli».
Nel secondo quarto, infatti, Rieti ha subito un parziale di 16-0 in 5', passando dal 14-27 al 30-27. Poi ci ha pensato il capitano a tenere a galla i suoi. Ceccarelli non era comunque preoccupato in quella fase, così come non lo era nel terzo quarto quando la sua squadra ha subito un 10-0 facendosi rimontare ancora. «Nel 2° quarto ho dovuto fare dei cambi fisiologici - spiega il coach - considerando venivamo da una gara ravvicinata e che dovevamo gestire falli.
Una strategia in vista del prossimo impegno casalingo con Rimini, gara importantissima contro un avversario molto forte. «Domenica ci divertiremo - conclude Ceccarelli - in quello che per me è più che un derby. Loro vengono da una striscia importantissima di vittorie, noi giocheremo tranquilli e sereni, con la voglia di dare una vera gioia in casa al nostro pubblico. E’ stato bellissimo oggi vedere tanti tifosi che, in un giorno di festa, sono venuti a vederci. Ora li vogliamo far esultare per bene in casa dopo due partite non bellissime».