Addio alla signora Ginesia, madre del presidente Npc Giuseppe Cattani. La storica telefonata dopo la vittoria che valse l'A2

Giuseppe Cattani e la madre Ginesia durante la sfida con la Virtus Roma del 2019
di Emanuele Laurenzi
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Lunedì 24 Maggio 2021, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 21:06

RIETI - «Ma’, so io…aemo intu e me sta a pijà un infartu». Per chi c’era quel giorno a Forlì e per chi ha vissuto gioie e dolori della Npc Rieti, la figura della signora Ginesia Serinaldi, 81 anni, è legata inevitabilmente a quella telefonata fatta fuori dal PalaFiera nella serata del 13 giugno del 2015. La fece Giuseppe Cattani per condividere la gioia della storica promozione in serie A con la mamma, quella signora Ginesia che dalla notte scorsa non c’è più.

Maestra elementare legatissima al figlio, che si era appassionata alle sue attività, se n’è andata ieri poco dopo la sirena finale della partita dei play out. Non stava bene, da anni combatteva contro la malattia ma la pallacanestro l’aveva seguita sempre. Tante volte si era vista sugli spalti del palazzo a tifare per la Npc.

Non c’era quel giorno a Forlì, ma aveva seguito con trepidazione la gara aspettando la chiamata del figlio che era arrivata tra le lacrime di gioia. Al ritorno in città non mancò alla festa del PalaSojourner per la promozione, così come non era mancata in tante altre occasioni. Si era appassionata alle vicende della squadra ed era capace anche di accaldarsi quando le cose non andavano.

Tra i tanti aneddoti che ci sono, ce n’è uno che fa sorridere particolarmente ed è legato ad una delle partite più belle e pazzesche della storia della Npc, ovvero la sfida interna con Roma del marzo 2019, quella della mitologica rimonta dal -21 alla vittoria.

All’intervallo, con la squadra sotto di 16 punti e con tutto che remava contro, la signora Ginesia chiamò il figlio Giuseppe che era al centro del parquet per le interviste (quella gara andava in diretta nazionale) per lamentarsi e far sentire la sua voce. Cattani cercò di calmarla, dicendole di star tranquilla perché avrebbero vinto. Parole che lo stesso presidente ammise di aver detto senza crederci davvero.

Come andò quella partita lo ricordano tutti, col parziale di 25-2 che valse il capovolgimento della gara e la festa grande dell’ambiente amarantoceleste. Di quel colloquio tra primo e secondo tempo resta una foto iconica, bella come solo una foto tra mamma e figlio possono essere. Il Covid aveva tolto anche a lei la gioia di essere al palazzo ogni tanto, la malattia ha fatto il resto.

A Cattani e alla sua famiglia sono arrivati messaggi di cordoglio di tutto il mondo dello sport reatino, dalle istituzioni e dalle altre società sportive, Fc Rieti e Real Sebastiani in testa. La Legapallacanestro ha pubblicato un comunicato di cordoglio sull’home page del proprio sito internet e tante società hanno espresso vicinanza al presidente via social. Un messaggio speciale è arrivato dalla Lilt di Rieti, dal presidente Enrico Zepponi e dal vice presidente Flavio Fosso ricordando come la loro associazione abbia «conosciuto la vicenda umana affrontata con immenso coraggio».

I funerali si svolgeranno domani, 25 maggio alle 15, nella chiesa di Regina Pacis.

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